Degustazione vini Roma: corsi, eventi, costo e informazioni

Indicazioni per i migliori corsi di degustazione vini a Roma

I corsi di degustazione vini e gli eventi di Porthos a Roma, sono focalizzati su un preciso approccio didattico.

corsi degustazione vino naturale Roma

La scuola di Sandro Sangiorgi, relatore e editore di Porthos Edizioni, è nota in tutta in Italia e non solo. Da oltre venti anni Porthos è una delle più importanti realtà didattiche per l’approccio al vino dei produttori naturali.

I corsi Roma dedicati al vino naturale e in generale gli eventi organizzati in questo ambito in giro per l’Italia, possono avere temi e contenuti diversi. Lasciamo che sia Sandro Sangiorgi ad esprimere il senso delle degustazioni vino a Roma, nella storica sede di Porthos.

“Sentire prima ancora di riconoscere. È l’invito che faccio a chi si avventura con passione. Noi non investighiamo attraverso prove “oggettive”, noi abbiamo il compito della scelta, l’onere dell’acquisto, è quindi utile fare del nostro meglio per imparare a usare i nostri sensi. Certo, possiamo conoscere chi produce, osservare anche il suo lavoro da vicino, oppure ascoltare chi è il tramite naturale di questo passaggio, colui che ci venderà una bottiglia, ma alla fine il racconto mancherà della parte fondamentale, la descrizione di ciò che proviamo. Non perdiamo tempo a decodificare intenzioni, idee e azioni di chi produce – o di chi vende! Impegniamoci a sentire con tutto il nostro organismo che unito si dirige verso il contatto con una diversa forma vivente, il vino appunto. Avviamo una relazione attiva coi nostri pregiudizi, mettiamoli alla prova senza temerli, cresciamo con loro e facciamone una linea che ci sostiene e non un ostacolo alla conoscenza. Noi non siamo i nostri pregiudizi, ma loro sono parti di un percorso che ci ha visti lì, presenti. In fondo, il vino vuole persone intere, se impariamo a esserlo nella vita è molto probabile che se ne gioveranno la nostra sensibilità e il nostro desiderio di bellezza.

Al produttore il compito di intuire, intercettare, sentire la “natura” di ciò che frequenta e che fa. corso degustazione vino RomaPuò essere che non sia pronto a carpire il segreto di questa natura, ma resta l’unico soggetto credibile a realizzarne l’ambizione. Aver frequentato numerosi vini, e con loro conosciuto luoghi e persone, mi ha portato a questa quasi certezza: chi produce sente se manca ancora qualche pezzo alla conoscenza della natura di quello che fa. Non importa che non sappia ancora spiegarlo, forse neanche sa davvero come sarà, ma sente se qualcosa della sua ambizione non sta funzionando a dovere. Non si tratta di una facoltà magica che si assume quando si diventa produttori (vignaioli-vinificatori), è piuttosto una missione alla quale si è chiamati quando si è scelto di custodire un bene come il triangolo virtuoso formato dal luogo, dal vitigno/i e da quel compendio di mani, cuori e teste delle persone che vi hanno lavorato.


A noi spetta un compito diverso ma ugualmente serio. sentire. Il verbo è lo stesso, il produttore sente e chi beve il frutto del suo lavoro sente, ma il significato, la consegna è diversa. Chi produce ha l’incarico di frequentare assiduamente il luogo, di imparare con l’osservazione e lo studio ciò che accade tra le parti in causa. Chi beve ha l’incarico di sentire nel liquido la sintesi di quel dialogo, l’emancipazione della relazione tra quelle parti. Degustare, bere in compagnia, descrivere e confrontarsi sulle parole da usare è il metodo migliore che conosca per rispettare il prodotto e le nostre aspirazioni. Poi, tutto il resto, dal dove al come si fa, dal quando al quanto, è tutto interessante e può influenzare la valutazione, ma non può minare ciò che il nostro gusto ha percepito nella sua profondità. Possiamo guardare con maggiore o minore simpatia, per esempio, dopo aver appurato quanto costa una bottiglia goduta senza saperne nulla, ma c’è una verità di quei momenti che non può essere scalfita.

Partecipare agli eventi di degustazione vini a Roma

I corsi di degustazione vini a Roma di Porthos vengono aggiornati costantemente e per scoprire il prossimo in programma, basta tenere sott’occhio il nostro calendario eventi, così da visionare gli eventi vinicoli proposti.

Per maggiori informazioni sugli eventi di degustazione vini a Roma, puoi scriverci a info@porthos.it oppure puoi telefonarci allo 0653273407, scrivendo a Luciana Reyes oppure all’email porthosracconta@gmail.com

corso degustazione vino Roma

Cos’è un corso di degustazione vini?

Partecipare a un corso di degustazione vini è un’esperienza coinvolgente. L’approccio didattico di Porthos parte dal principio soggettivo di degustazione del liquido odoroso a Roma. Il nostro impegno principale è quello di rendere i partecipanti e i relatori delle serate in grado di aprirsi e portar via con sé un ricordo, una sensazione del tutto personale sui vini proposti. Il confronto avviene a bottiglie coperte e lo scambio di opinioni sui vini presenti nelle batterie assaggiate ai corsi di vino naturale a Roma, sono conseguenza di lunghi momenti di silenzio e di “ascolto” del liquido presente nel calice. L’ultima parola, infine, spetta al relatore, Sandro Sangiorgi. L’esito degli eventi di degustazione a Porthos, sono sorprendenti, un puro esempio di approccio antropologico al vino in Italia.

Degustazione vini a Roma: eventi e tipologie

 

Nella sede di Porthos la degustazione vini a Roma include eventi di tipologie diverse. Oltre il corso di Conoscenza, il più complesso ed esaustivo impegno didattico di Porthos, proponiamo diversi seminari e appuntamenti singoli da settembre a luglio. Il più significativo tra questi è il corso di “Approccio al Vino”, ideale per chi vuole affacciarsi al mondo dei produttori naturali ed alla degustazione offerta da Porthos, in cinque lezioni. Gli eventi minori, ma solo per ampiezza temporale, si svolgono normalmente nell’arco di una sera, dalle 19:30 alle 23:00 circa. In alcuni casi la degustazione può protrarsi per due settimane, in due eventi distinti ma legati tra di loro da un unico tema.

 

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Prezzo, durata e date

Il corso di degustazione vini Roma di Porthos dedicato all’Approccio ha un prezzo di euro 280,00. Le date sono costantemente aggiornate sul nostro sito tramite il calendario eventi, in base alla pianificazione didattica annuale.

  • Il segreto del calice
  • Il vino dei produttori naturali
  • Il vino si fa nella vigna
  • Il vino si fa in cantina
  • Il vino…e oltre

I corsi di Porthos Racconta sul vino naturale a Roma si distinguono per i contenuti e per l’alto profilo dei vini. La classe prevede venti iscritti, perché vogliamo rendervi partecipi di un’appagante reciprocità e dare a ciascuna persona la possibilità di essere ascoltata. Gli incontri vivono nella relazione tra la teoria e la pratica del vino. Le bottiglie dei campioni da assaggiare, quattro per ogni lezione, sono servite coperte.

Regalo degustazione vini a Roma di Porthos

I corsi di degustazione vini a Roma di Porthos possono essere anche un’idea regalo per appassionati di vino. Scrivendoci ad info@porthos.it confezioneremo sia un buono da stampare che un certificato di presenza finale dopo il corso. I diversi eventi possono essere acquistati con anticipo anche telefonando allo 0653273407 o scrivendo a Luciana Reyes, porthosracconta@gmail.com

Mensile Settimanale Giornaliero

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Il nostro corso di degustazione vini naturali a Roma

Ancora una volta per spiegare il nostro approccio al vino a Porthos, ci riferiamo alle parole di Sandro Sangiorgi nell’editoriale di Porthos 36 nella sua nuova edizione.

“Qui a Porthos siamo persuasi che sotto l’ampio concetto di “terroir” siano contenuti quelli che Beppe Rinaldi definiva felicemente «lasciti», consuetudini – gesti, azioni, pensieri – che ogni generazione riceveva in eredità dalla precedente. Inoltre, sappiamo che in molte zone d’Italia c’è stato un vuoto di conoscenza, un’amnesia che ha colpito la viticoltura dopo la Seconda guerra mondiale e che, con rare eccezioni, si è protratta fino agli anni novanta del Novecento. È stata la comunità sempre più diffusa dei vignaioli naturali a recuperare quei lasciti, adattandoli alle nuove condizioni e “interpretando” il fare vino alla luce di ciò che si era modificato. Quello che appare come un ritorno alle origini è dunque un’illusione: il significato di “naturale” non può legarsi a qualcosa che fatalmente non c’è più. La “natura del vino” si esprime nel collegamento tra la vocazione del luogo, la sintesi col vitigno e la relazione con ciò che è stato finora. In tale contesto il produttore può definirsi “naturale”
se persegue e realizza l’obiettivo di assecondare l’attitudine di questi legami, facendo del proprio stile un ulteriore strumento per leggere e tradurre nel liquido una così grande complessità. Immaginare il produttore come un’entità neutra è un’altra stortura della fase attuale. Neanche
la punta del giradischi è “fuori” dalla sonorità dei vinili tornati di moda. Allo stesso modo, come può una persona sempre a contatto con nuove esperienze e conoscenze, sensazioni e informazioni essere neutrale?corso degustazione vino Roma Cionondimeno nell’interpretazione di un sistema articolato come quello che unisce luogo, vitigno/i e storia entra in gioco il concetto di limite. Ripenso a un frammento del film Mulan, quando il papà dice alla protagonista che deve imparare a stare al proprio posto, perché ognuno conosce il confine, quella linea immaginaria che non va superata. Ogni giornata ci pone di fronte a una situazione nella quale fermarsi al di qua di quella linea è la cosa migliore da fare, e nessuno lo sa meglio di noi.

Quando mi capita di pensare a come lo stile può influenzare la vocazione di un luogo mi viene in mente l’astrologia e, in particolare, la comprensione del tema natale. Si tratta del cielo al momento della nascita, la posizione dei pianeti in rapporto ai segni dello zodiaco e alle relative case. Nell’analisi del tema natale due elementi assumono un’importanza superiore: dove si trova il sole e qual è il segno ascendente. Il primo rappresenta la natura intima di una persona, il secondo il modo in cui questa si presenta al mondo. L’impronta del luogo e la relazione col vitigno/i – nei vini migliori si tratta di una meravigliosa inscindibilità – sono la natura in potenza del liquido, la radice concreta della personalità. Lo stile, o interpretazione, lo strumento col quale possiamo portare la personalità nel liquido, fare in modo che il prodotto appaia e si consegni come l’abbiamo sognato. Qualcuno potrebbe obiettare che “non bisogna fargli nulla”, questa sarebbe l’essenza di un vino naturale, ma chi conosce come si fa il vino sa bene che non è così semplice, anzi, in molti casi è “dannatamente difficile”. Per questo la capacità di un produttore è una combinazione di sensibilità e competenza, affinché l’esperienza si innesti ogni volta in un “terreno” fertile, pronto a elaborarla, a farla diventare nutrimento per affrontare l’occasione successiva. Le persone che soffrono il cortocircuito tra il segno del sole e quello dell’ascendente vivono faticosamente, non riescono a riconoscersi perché sembra che le loro entità fondamentali non dialoghino.

Allo stesso modo, succede che non si intenda la natura del vino che si vuole fare, un peccato che si paga nel momento in cui si finisce per interpretare seguendo modelli precostituiti oppure provando a casaccio, senza sentire, senza dialogare. Per certi versi la persona che produce è parte della natura del vino stesso, ma d’altro canto talvolta deve diventare anche “osservatrice” dall’esterno, in modo da conoscere i confini delle proprie azioni. Questa doppia posizione è spesso difficile da accettare, ma quando riesce si può cogliere il successo della vita, ci si può finalmente sentire con, per citare l’amico Nicola Perullo.

E chi beve, assaggia, compra e compara che ruolo ha? Questo articolo s’intitola “Lo spartiacque” perché Porthos ha perso da tempo la sua verginità, la sua natura è quella di chi il vino lo incontra senza veli e col senso di responsabilità che unisce chi produce a chi vende e a chi consuma. Non ci fermiamo alle narrazioni di artigianalità e alla semplice definizione di “naturale”, crediamo che l’assaggio e la bevuta dei vini che prendiamo in esame sia un’opportunità troppo importante, vogliamo sfruttarla fino in fondo. Siamo lenti, non possiamo degustare tutto, ma di questo ne facciamo un vanto, essere selettivi è una disciplina che ci aiuta a non perdere l’amore per il liquido odoroso. Non ci piace rincorrere le novità solo perché tali, soprattutto in una fase nella quale chi vive nella comunicazione sembra che ne debba tirare fuori una al giorno. Il lavoro nell’agricoltura e la successiva fase enologica richiedono un tempo che non può essere forzato, allo stesso modo chi si dedica al consumo non può forzare i tempi della comprensione e della valutazione. E poi c’è la delicata questione del matrimonio col cibo. Quanti vini, al primo sorso intriganti, appena si misurano con un cibo mostrano la loro natura insulsa, mentre altri non potranno mai essere prodotti da competizione, da bere soli, visto che la loro natura li porta nelle braccia di un accostamento felice”.