Porthos a Ein Prosit 2014

Degustiamo con Porthos
Il programma di sabato 18 e domenica 19 ottobre
Il professor Seghetti e Walter D’Ambrosio ci hanno guidato attraverso la conoscenza del lievito madre, la sua applicazione nell’impasto, l’interazione con le farine e le caratteristiche di queste ultime. Il professore ha spiegato in primis il senso del prodotto: il pane è frutto della terra, alimento primordiale, lavoro dell’uomo e segno di ospitalità e fratellanza.
Memoria. Ma io me ne ricordo bene; e so che l’una e l’altra tiriamo parimenti
a disfare e a rimutare di continuo le cose di quaggiù,
benché tu vada a questo effetto per una strada e io per un’altra.”
Giacomo Leopardi, Dialogo della Moda e della Morte (1824)
Dal ‘500 in poi ogni fin de siècle ha coinciso con un’accelerazione nell’enografia chiantigiana. Gli ultimi due secoli, in particolare, hanno rappresentato un tentativo pianificato con cura e tecnica – e scaltrezza di posizionamento – di imporre un comparto produttivo all’attenzione dei mercati internazionali.
Il XIX secolo è senz’altro il secolo di Ricasoli[1], della sua invenzione del sangiovese come vitigno principe dell’enologia toscana, della sua ricerca tecnologica volta al miglioramento qualitativo del vino chiantigiano e, una volta ottenuto, alla conservazione di questa qualità nel tempo e nello spazio (del commercio).
Siamo contenti di segnalarvi l'articolo di Claudio De Min su Il Gazzettino dedicato a Manteniamoci giovani - Vita e vino di Emidio Pepe.
Seguite il link su http://issuu.com/porthos.edizioni e buona lettura!
Vi segnaliamo il nuovo appuntamento con Manteniamoci giovani - vita e vino di Emidio Pepe a Pordenonelegge 2014.
Le parole del vino
Sabato 20 settembre alle 18:30 presso il Palazzo Klefisch di Pordenone
Incontro con Sandro Sangiorgi, conduce Paola Coccolo, direttrice dell'Ersa Friuli Venezia Giulia.
A partire dalla storia della vita e del vino di Emidio Pepe, Sandro racconta come dal vino passi l'identità e l'unicità di un territorio. E come la viticoltura e l’enologia possano riuscire nel compito arduo di restituire il sapore, la memoria, la storia di una terra e, nel contempo, conquistare i mercati.
Seguirà una degustazione dei vini dell'azienda Emidio Pepe.
Fabio Ciri è il proprietario dell’azienda Le Due Torri di Spello, tra Foligno e Assisi, provincia di Perugia. Da sempre è legato all’agricoltura, la famiglia paterna coltiva tutt’ora tabacco e barbabietole con un’impronta chimico-convenzionale; dal 1992 ha preso in mano la proprietà materna, un allevamento di bovini. Ha studiato agraria e il suo sogno era la programmazione agricola agroindustriale: «Dal 1993 ho iniziato a condurre i 150 ettari con regime biologico. Aver sempre avuto a disposizione l’allevamento bovino ha semplificato la conversione: la continuità del letame per tre generazioni ha consentito la fertilità dei terreni nonostante la chimica adoperata. Nella mia famiglia sono convinti dell’agricoltura convenzionale mentre io vorrei riuscire ad avere un’azienda sostenibile di tipo alternativo ma che porti risultati confrontabili e inconfutabili, che diano sostegno all’agricoltura del futuro».