Dal Lago Massimo - sulla certificazione dei vini naturali
Il parere di Massimo Dal Lago – Azienda Agricola Masari (Valdagno - VI).
– Vini Naturali: certificazione o no? Se sì, quale?
La certificazione è uno strumento importante, ma fonda la sua veridicità e validità esclusivamente nella fermezza delle proprie regole: ecco quindi che vorremmo tutti una certificazione biologica su misura, cosa che ne renderebbe vana l’attendibilità.
In Italia siamo bravissimi nelle frodi quindi è meglio che siano i singoli consumatori, o il mercato in generale, a premiare i diversi approcci al lavoro. Forse l’unica certificazione possibile è qualcosa di molto simile ai dieci comandamenti, ossia poche regole, che non lascino troppo spazio a interpretazioni e facili da controllare.
– Che tipo di produttore ti consideri?
Mi sento un produttore giovane, sensibile e anche un po’ sognatore, innamorato del proprio territorio e conscio del fatto che il mondo del vino, come quello dell’agricoltura in generale, ha iniziato una grande trasformazione. Il concetto di qualità non è più solamente legato a esclusività, rarità o prezzo di un vino, perché altri elementi entrano in gioco. Il produttore deve prendere coscienza del fatto che la qualità è un concetto che coinvolge la salute, l’ambiente e i costi sociali. A ognuno di noi fa piacere sentirsi artefice di un seppur minimo o impercettibile miglioramento del mondo in cui viviamo! Quest’idea è tuttavia diffusa soprattutto nella società occidentale; presso altri popoli, in cui l’obbiettivo principale è la soddisfazione dei bisogni primari, la qualità ha ancora un aspetto legato a quantità o a concetti, più o meno costruiti, connessi all’esclusività.
Massimo Dal Lago
Azienda Agricola Masari - Valdagno (VI)