Da qualche anno, ormai, faccio vita ritirata. Esco poco, parlo poco, leggo poco. Di quando in quando, trovo ancora il tempo per pranzare con il mio avvocato, che mi regala buonumore senza emettere fattura. Mi ritengo molto fortunato, perché il mio avvocato è una bella ragazza, generosa e intelligente. Inoltre, ha un gran senso dell'umorismo.
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E appena finito Cheese, innaffiato dalla pioggia e, ovviamente, dal buon vino, almeno si spera.
Nulla di strano, quindi, se la stampa, specializzata o no, riporta tracce di contaminazione da formaggio, anche le più imprevedibili. Che il binomio cacio e vino sia formidabile lo sanno in tanti, ma forse non tutti sanno che può diventare una nuova forma di business, proprio nuova. Ci si aspetterebbe di trovare informazioni come queste nelle sezioni "Le Aziende informano" o giù di lì di certi periodici, ma per chi non ha tempo di spulciare, arriva un bel lancio ANSA, che illustra magnificamente la faccenda.
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Il nero e l'oro. La notte e la luce.
Il sapiente gioco di colori di un packaging accattivante. Materiali piacevoli al tatto. E poi il fascino bruno del cacao, il richiamo ardente del pistacchio, la morbida seduzione della nocciola.
Il tutto amalgamato in una crema che si annuncia destinata a golosi di lusso, un prodotto lontano anni luce dalle tante creme spalmabili a base di cacao e nocciole, senza far nomi.
Certo, costa qualcosina di più di altre, ma il marchio Domori sa di poter spuntare prezzi adeguati alle proprie ambizioni.
E poi è dairy free, che, tradotto dal domorese, significa senza latte, nel caso il golosone di turno fosse allergico o vegetariano o semplicemente uno che non sopporta gli animali. Allora diamo un doveroso sguardo alla lista degli ingredienti, chissà quali altre meraviglie ci attendono. In cima alla lista, come ognun sa, c'è l'ingrediente più abbondante, in questo caso lo zucchero di canna.
Al secondo posto, sorpresa, ci sono i grassi vegetali. Ma come, tanta fatica per trovare il cacao magico, il packaging fascinoso, i pistacchi incantati, le nocciole ammalianti e poi ci perdiamo nell'olio di cocco e affini? È vero che quel secondo posto potrebbe valere una percentuale di grassi imbarazzante, ma niente paura, si tratta di grassi parzialmente e selettivamente idrogenati, mica balle. Da anni svuoto barattoli e leggo etichette, ma questa è una novità anche per me. Folgorato dall'altisonante definizione, consulto il sito di Domori, che riporta un'erudita spiegazione, in pieno stile chemical-marketing.
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03Gennaio2000
samuel cogliati
Ci sono due buone notizie. La prima è che MiWine, 1a Esposizione professionale del vino e dei distillati in programma alla Fiera di Milano dal 14 al 16 giugno prossimi non sarà un piccolo Vinitaly. Lo hanno annunciato con puntiglio gli organizzatori. La seconda è che la torta di pastafrolla con le pere e la nutella preparata dal servizio ristorazione della Fiera è strepitosa. Iniziamo da quest'ultima.
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