Caro Sandro, che piacere rivederti ed abbracciarti l’altra sera! Anche se non ero mai stato lì (presso la
Pasticceria Poggiana di Vicenza, ndr) mi è sembrato di stare a casa ascoltandoti e avvicinandomi ai vini e lasciando che salisse qualcosa che avevo nascosto chissà dove. Mercoledì avevo ancora sensazioni forti e la Croatina che lavorava e scavava e l’avrei seguita ovunque alla ricerca di un tesoro.
Curioso, casuale? Che di Fausto Andi non avessi mai bevuto nulla e me lo avesse citato Luca Rigon la settimana scorsa. Poi che lo avessi incontrato domenica a Padova di persona e, rispondendo a Simone, avessi detto che non avevo assaggiato nulla di notevole per me, tranne i vini di Andi. E poi dopo due giorni gli unici vini italiani che hai portato sono i suoi. Sono coincidenze immagino, ma è bello pensare di no!
Ho aspettato a scriverti ché volevo controllare una cosa e ieri ho ripreso in mano la lezione sulla leggerezza di Calvino. L’avevo citata prendendo qualche appunto sul Pinot Noir. Mi ricordavo quando parla di Perseo, che decapita Medusa e per posarne a terra la testa allestisce prima un letto di foglie e rametti. Lui che è l’eroe potentissimo usa questo gesto inaspettato verso il mostro ucciso. Quasi di cortesia. Che poi Perseo è una bella costellazione che vediamo sovente alta in cielo dentro la quale stanno due ammassi stellari aperti, non visibili a occhio nudo ma che già con un piccolissimo telescopio o un binocolo rivelano centinaia di stelle in uno spazio ristretto. Ricordo ancora l’emozione la prima volta che li osservai, immagino a fine anni ottanta. Roba da togliere il fiato.
Ovviamente sento anche molta nostalgia per quelle prime osservazioni celesti...
Ora sono in piscina, spero di tornare a casa a breve e farmi una corsetta, il clima e i colori mi sono propizi.
Buona serata Sandro, a presto.
