14 INCONTRI DAL 21 MARZO 2024 AL 6 MARZO 2025

Porthos getta la maschera

L'amicizia e l'autorevolezza del giudizio

DI COSA SI TRATTA

Il ciclo di incontri “Porthos getta la maschera” è dedicato all’amicizia, un sentimento molto evocato ma poco affrontato nella sua radice pratica, nella nascita e nella trasformazione.

 

Porthos, e il suo mentore, Sandro Sangiorgi, hanno sempre considerato l’amicizia un elemento virtuoso nel rapporto di critica verso la produzione enologica e verso il mondo del consumo, le controparti della sua attività editoriale e divulgativa. 

 

Si sostiene che l’amicizia possa diminuire l’autorevolezza del giudizio, qui a via Laura Mantegazza è accaduto il contrario, l’essere amici di persone di vigna e di cantina ci ha consentito un livello di partecipazione che ha rafforzato tanto il rigore quanto i sentimenti, soprattutto quando la valutazione non era positiva o non coincideva con le aspettative degli interpreti.

 

La soggettività che coltiviamo vuole essere credibile: con questa premessa ci dedichiamo ai vini, a chi li vende e a chi li consuma, solo in questo modo che ci coinvolge interi possiamo sentici vicini, fosse anche per un solo contatto. 

Incontreremo persone che incarnano per noi in modo nitido e intenso il senso di amicizia, quindi non ci nasconderemo, anzi sarà l’opportunità per raccontare ogni volta l’originalità di quell’impulso. 
Il “gettare la maschera” vuole essere un invito a liberarsi della convinzione che il distacco, spesso solo di facciata,

conduca a un esame più efficace o, addirittura, più obiettivo.

 

Chi ci frequenta sa che quest’ultimo concetto è di difficile applicazione già nella vita quotidiana, pensate quando c’è di mezzo il liquido emozionale per eccellenza, imprevedibile, tra i pochi rappresentanti rimasti di una possibile diversità.

COME FUNZIONA

Nell’arco di un anno, da Gennaio 2024 a Febbraio 2025, incontreremo quattordici realtà dedite al vino.

In ciascuna serata si parlerà dell’attività degli ospiti e di come Porthos e Sandro sono entrati nella loro vita. 

Ci sarà spazio per esplorare vicende storiche collegate alle aziende e di osservare come il liquido odoroso ha vissuto la trasformazione della loro socialità. 

Tutto questo anche grazie alle domande del pubblico presente.

la degustazione

Si degusteranno dai sei agli otto vini: 2-3 prodotti dagli ospiti, 2 scelti da loro, 2-3 selezionati da noi che agli ospiti saranno rivelati solo alla fne.
L’assaggio avverrà a bottiglie coperte e, oltre al pane che com’è consuetudine accompagna la bocca e lo stomaco, serviremo sempre un cibo.

IL PROGRAMMA

Sono previsti 14 (+1) incontri, con una pausa nei mesi estivi.
Tutti gli appuntamenti si terranno di Giovedì alle 19.15.

GIO 18 GENNAIO 2024 – INCONTRO INTRODUTTIVO

Ezio Cerruti (Langhe)
“L’uomo dell’appassimento”

In alcune amicizie non conta il tempo e le volte in cui ci si è incontrati.
Succede che sia una persona a generare il legame, così è accaduto con Ezio Cerruti, produttore di passiti, ma non solo, a Castiglione Tinella, il premier grand cru del Moscato d’Asti.

Scopriremo l’uomo e il produttore, le radici della famiglia e la trama del suo progetto di vita e di lavoro.
Sarà un percorso attraverso il gusto e il desiderio, vivo di memoria e di emozioni.
Vista la particolarità dei vini serviti, è previsto più di un accostamento, così da gratifcarne il potenziale espressivo.
“Conosco i vigneti di Cerruti, da prima che lui stesso si accorgesse di quale tesoro aveva a disposizione. <br>Ho avuto la fortuna di assaggiarne l’uva fresca, di percepire attraverso una leggera surmaturazione l’accrescimento del patrimonio aromatico e la conservazione dell’equilibrio nel succo.
Per non parlare del piacere di mangiarne la buccia, con quel suo tratto amaricante che rende il Moscato campione di una bellissima contraddizione.

Ebbene, sin dalla sua nascita la versione passita di Ezio ha ribaltato le mie certezze, ha offerto l’altra faccia del Moscato, esattamente come il lato invisibile della Luna.
Gli esemplari che partono con le medesime aspettative franano in una dolcezza stucchevole e, col passare del tempo, crollano su se stessi.
Oppure faticano a conservare la proporzione necessaria a tenersi lo zucchero e dopo un po’ diventano dei simpatici liquidi frizzantini e imbarazzati come se improvvisamente fossero stati colti nudi.

Accarezzare lo squilibrio per portare l’unità del vino a guardare oltre, colore profumo sapore e sensazioni finali che fissano un orizzonte invisibile agli altri.
Il “Sol” ha destabilizzato il modo con il quale eravamo abituati a valutare i vini dolci. Alzare la nostra attenzione per non farci sfuggire ciò che è racchiuso in ogni piega, dietro ogni ritorno gustativo, una costellazione della quale si permettono di far parte un’amorevole tannicità e un’acidità che tiene più alla salinità che a se stessa, altro meraviglioso tradimento delle aspettative.

E mentre col tempo il frutto si fa più disidratato, il confine tra naso e bocca diventa sempre più sfumato a beneficio del lascito, un’esibizione di luce e ombra che in un attimo scompare.”

GIO 21 MARZO 2024 – INIZIO PRIMO CICLO

Alexis Paraschos (Collio)
“L’antroposofia come scelta di vita e cura della famiglia”

Primo figlio di Evangelos, greco di Salonicco laureato in Farmacia a Trieste e di Nadia, figlia di ristoratori goriziani, Alexis è cresciuto col vino, si è formato in Economia a Trieste e lavora ormai in azienda a tempo pieno, affiancato in vigna e in cantina dal fratello Jannis.

Viti di oltre ottant’anni, lì quasi per miracolo, per volere dei Paraschos, un fazzoletto di terra fra una vegetazione straordinaria. 

Un luogo di desiderio, ricordi e affetti. Il senso di un passaggio generazionale che vuole essere il meno doloroso possibile.

Siamo sul Collio, natura spigolosa e essenziale.
In questa cantina si guarda la terra prima ancora che la pianta. I vigneti sono inerbiti, non vengono ovviamente usati concimi chimici, diserbanti o antiparassitari nocivi e le piante vengono lasciate crescere secondo i loro ritmi naturali.

Dalla costruzione della nuova cantina, nel 2003, non sono mai stati introdotti lieviti industriali, il che ha portato alla selezione del ceppo di lieviti indigeni che, rende il vino di questa cantina unico e riconoscibile.

“L’alta qualità dell’uva di partenza è fuori discussione e in ogni caso cerchiamo sempre di assecondare l’annata.
A volte vorresti che la macerazione durasse all’infinito tanto la buccia è sana e profumata. Oggi le persone accettano questa variabilità, capiscono che è una virtù.
La bellezza nel vino è questo senso di apprendimento costante, di rivedersi, di cambiare idea, non per assecondare il mercato ma per assecondare l’annata e il tuo sentire.”

GIO 4 APRILE 2024

Cristiana Galasso (Abruzzo)
“Coltivare la vite e fare il vino sono ancora atti agricoli?”

Una contadina nel senso più radicale del termine, ha deciso di abitare letteralmente nei pressi e a contatto con le viti, con ciò che le circonda. I vini di Feudo D’Ugni sono quanto di più singolare e imprevedibile si possa trovare.
La serata si svolgerà presso il ristorante Sinosteria, di Roma.

Cristiana Galasso è una produttrice dalla sensibilità fuori dal comune, a tratti può apparire “sfacciata” pensando ai vini che propone, liquidi stellari per come le parti appaiono lontane e sempre al limite, ai confini dell’esistenza. È evidente, lei “vede” sia il possibile sviluppo sia la preparazione ad affrontare il tempo in un movimento circolare che non passa mai dallo stesso punto. 


In via eccezionale, questo incontro si terrà presso il ristorante Sinosteria ed, oltre alla degustazione del vino, è prevista anche la cena.

Il menu per la serata:

⁃ Alette di pollo fritto, sale e pepe su letto di misticanza, aceto di riso, mosto cotto e olio di sesamo
⁃ Il nostro Riso alla vignarola (latte di cocco, pepe di sichuan, piselli, fave, asparagi spontanei), speck affumicato
⁃ Spinaci, sfoglia di tofu, aglio rosso di Sulmona
⁃ Filetti di maiale croccante in salsa agrodolce con coriandolo

GIO 9 MAGGIO 2024

Matej Skerlj (Carso)

“Il realismo del vignaiolo, in un luogo speciale ma duro da lavorare”

Proprietario di pochi ettari, lavora da solo su una terra tosta e con un clima che ti sfianca. Con Matej scopriremo come ottenere un vino buono in un luogo speciale, ma duro da lavorare.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 23 MAGGIO 2024 

Maddalena Pasqua (Valpolicella orientale)
“Freud tra i vigneti, Jung in fattoria, la ricerca di una pace interiore”

Proprietaria dell’azienda Musella, è l’esempio più bello di una persona che, attraverso il lavoro nei campi e l’allevamento degli animali, si è liberata, è evoluta e quotidianamente dà senso alla propria vita.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 13 GIUGNO 2024 

Andrea e Lina Ferratini (Colli Tortonesi)

“La sincronia del respiro fra la persona e la terra, la più vitale delle coincidenze”

Proprietari di Cascina Bandiera, una coppia vicina agli ottant’anni che all’inizio del nuovo secolo ha deciso di trasferire gran parte della propria vita in una campagna viticola di notevole vocazione, a San Sebastiano Curone, un luogo in alto, fresco e con una luce netta, senza macchie.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 27 GIUGNO 2024 

Alfonso Soranzo (Colli Euganei)

“Il senso di una scelta, una questione di amor proprio”

Un vignaiolo che ha destrutturato il concetto produttivo che gli era stato impartito, un percorso verso la verità del suo sentimento, sempre più nudo, difficile da far comprendere ma inevitabile.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 19 SETTEMBRE 2024

Gino della Porta (Nizza Monferrato)
“Navigare nel mare del vino, grandi rischi e meravigliose opportunità”

Con Gino della Porta, stratega commerciale e produttore dell’azienda Sette, esploreremo il significato del vino osservato dai due lati di una piramide, quello mercantile e quello realizzativo – gli altri due potrebbero essere il servizio, inteso come la vendita finale, e il consumo, quindi noi destinatari – di una persona che non vuole e non deve scegliere fra i due e nutre la conoscenza e l’esperienza grazie ai fili che, più o meno evidenti, legano strette le due professioni, i due mestieri.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 10 OTTOBRE 2024 – INIZIO SECONDO CICLO

Nadia Romano (Irpinia)
“Scoprirsi contadina senza dover nascondere intelletto e sensibilità”

E’ alla guida dell’azienda Il Cancelliere insieme alla cognata Rita Pizza.
Incarna il classico concetto di intellettuale: in lei coesistono l’animo scientifico – laurea e lavoro in informatica – e l’amore per le arti.

Sebbene non sia facile condividere gli slanci e le visioni correlate a tali sentimenti, visti gli impegni che rendono dense le sue giornate, Nadia non demorde, ripropone, attiva sui fronti più sensibili, l’agricoltura e l’identità di una denominazione.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 7 NOVEMBRE 2024 

Bruna Ferro (Monferrato)
“Dove non arrivò il destino, poté la fede nella natura”

 

In virtù della frequentazione e della condivisione di tante occasioni, considero Bruna, dell’azienda Carussin, una delle persone più generose che abbia conosciuto. Lo s’intuisce nel suo agire agricolo, in particolare con gli animali che nel tempo sono diventati importanti quanto i vigneti e la flora circostante.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 21 NOVEMBRE 2024 

Elisabetta Foradori (Trentino)

“Una vita nel vino, custodire lo spirito del tempo”

Autorevole, competente e carismatica, a lei l’onere di essere la prima.
Un esempio per tutti e tutte, anche grazie al considerarsi sempre in discussione.
“Mai ferma”, credo che la produttrice Rossella Mastrotto non si dispiacerà se approfittiamo del nome di un suo vino per definire l’essenza di Elisabetta.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 5 DICEMBRE 2024 

Marco Durante (provincia di Perugia)
“Cuore di tenebra: il vino, dall’ombra verso la luce”

Alla guida dell’azienda Il Signor Kurtz, è un altro dei produttori recenti, anche relativamente giovane. La testa e gli arti lavorano a un ritmo potente, non è detto che abbiamo sempre un’esatta sincronia, ma, davanti a una smagliatura o a un errore più evidente, Marco non perde tempo a difendersi, riflette e riparte con uno slancio e una visione incomparabili.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 16 GENNAIO 2025 

Marco Lanzotti (Modena)

“La fantasia al potere”

L’ho conosciuto ragazzo a Modena, lavorava allo Stallo del Pomodoro, un’osteria fondamentale nella storia del vino naturale in Italia. Quindi, Marco ha potuto gustare e valutare la trasformazione di stili e di sentimenti che caratterizzavano ogni bottiglia. Tuttavia nessuno avrebbe mai immaginato che, in un tempo rapidissimo, da grande innamorato del Lambrusco Marco si trasformasse in un interprete tanto sensibile quanto disposto all’azzardo, come dimostrano i prodotti dell’azienda.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 6 FEBBRAIO 2025 

Riccardo Magno (Castelli Romani)

“Un grado di perfezionamento illimitato, l’utopia e la concretezza”

È l’amicizia con Riccardo e sua moglie Maria ad aver ispirato l’intero progetto “Porthos getta la maschera”. E, sebbene, come nel suo stile, il produttore di Grottaferrata abbia tentato di sottrarsi, minimizzando il proprio ruolo, alla fine si è convinto. Nel laboratorio Magno-Sangiorgi-Porthos-Enqvist (il cognome di Maria) si sperimenta il rapporto proporzionale fra la crescita del sentimento di amicizia e una sempre maggiore severità nel giudizio sui vini. Maria e Riccardo possono nutrirsi dell’amicizia, così da sentirsi sempre custoditi, e sono sereni perché contano sulla veracità e la spontaneità della nostra posizione.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

GIO 6 MARZO 2025 

Florio Guerrini (Montalcino)

“Memorie dal sottosuolo”

Quando rivedo Florio, dell’azienda Il Paradiso di Manfredi, incontro anche Rosella. Succedeva prima che lei ci lasciasse, nel giugno del 2020, e avviene ancora oggi. Tengo nella parte più limpida e intensa dei miei ricordi l’amicizia con la famiglia Guerrini-Martini, tutta. Abbiamo trascorso in presenza ore preziose che continueranno ad alimentare l’amore per il vino. Cionondimeno continuo a provare il medesimo stupore del protagonista di quel gioiello di poesia cinematografica che è “Fantasmi a Roma” di Antonio Pietrangeli. Lui, interpretato da Eduardo, sente che intorno si muove una forma di vita diversa, prova a spiegarlo ma non viene creduto, fino al suo trapasso che gli consente la straordinaria scoperta di una nuova dimensione. Guardo Florio negli occhi e vedo Rosella che leggera attraversa i migliori pensieri di lui, il quale le spiega della memoria delle piante, base fondante di un’agricoltura che resiste.

Ulteriori dettagli verranno forniti a breve.

A chi è rivolto

La serata è aperta a tutti. Non occorrono conoscenze pregresse per partecipare.

IL RELATORE

Sandro Sangiorgi

Il relatore del corso sarà Sandro Sangiorgi.
Giornalista, scrittore ed enogastronomo italiano, fondatore della casa editrice Porthos Edizioni e dell’Associazione Porthos racconta.

Nell’86 è tra i fondatori di Arcigola, divenuto poi Movimento Slow Food.

E’ autore di diversi libri e le sue lezioni sono state frequentate da più di ventimila persone. Leggi la biografia

Dove si svolge

L’incontro si svolge presso la sede di Porthos racconta, in via Laura Mantegazza 60-62, a Roma.

Porthos racconta si occupa di vino, cibo e cultura.

Al lavoro editoriale per la pubblicazione di una rivista e di libri affianca l’impegno didattico, attraverso l’organizzazione di corsi e di serate a tema.

La nostra convinzione è che l’indipendenza da ogni forma di interesse economico e politico permetta una cronaca e una critica libere.

Per questo Porthos rappresenta, nel panorama editoriale di settore e non solo, una cellula di resistenza creativa.

Quanto costa

L’abbonamento all’intero ciclo di 14 incontri costa 650 euro.
L’abbonamento al primo ciclo (7 incontri), così come quello al secondo ciclo (7 incontri), costa 390 euro.

La singola serata costa 65 euro, con l’unica eccezione di quella del 4 Aprile 2024 con Cristiana Galasso, che si terrà presso Sinosteria (Roma) e prevede la cena, inclusa nel prezzo di 75 euro (mentre per gli abbonati non vi sarà alcun sovrapprezzo).

La partecipazione agli eventi di Porthos richiede l’essere in possesso della tessera associativa.

Se non hai la tessera, ti preghiamo di compilare e di inviarci il modulo di iscrizione. 

La tessera è annuale e la riceverai all’inizio del corso.

Se sei già in possesso della tessera, ti ricordiamo  che per partecipare all’attività didattica di Porthos racconta è indispensabile portarla sempre con sé: senza la tessera non sarà possibile prendere parte agli eventi e la quota versata non potrà essere rimborsata.
Se la tessera fosse scaduta, potrai rinnovarla pagando la quota di 5 euro. 

Informazioni utili

Qualche giorno prima dell’inizio del corso, ti manderemo una email di promemoria con alcune indicazioni utili.

Prima della serata ti invitiamo a mangiare qualcosa di leggero e non troppo saporito o speziato, così da non alterare il senso del gusto.

Qualora non riesca a trovare subito parcheggio nei pressi della sede, potrai approfittare del garage convenzionato con noi, situato in via di Monteverde n.28.

Riceverai un tagliandino che noi timbreremo e che riporterai al parcheggio per riprendere l’auto e pagare 2,50 euro (ovvero metà della quota).

Sì, viene rilasciato un attestato di partecipazione nominale, con l’elenco dei vini degustati durante l’incontro.

Informazioni e prenotazioni

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