Sandro Sangiorgifoto di Davide Mantovanelli

Sandro
Sangiorgi

Nato a Friburgo (Svizzera) il 31 ottobre 1962, Sandro Sangiorgi è giornalista, scrittore e divulgatore.

È considerato il più autorevole insegnante di materie legate al vino e uno dei pochi critici realmente indipendenti.

Dal 1978 si occupa professionalmente di vino e gastronomia.

E’ padre di due figli. Il cinema e la poesia sono tra i suoi amori più grandi. Pratica il buddismo di Nichiren ed è membro della Soka Gakkai.

Inizia ad interessarsi di enogastronomia gestendo con la famiglia un ristorante a Latina.

Nel 1981 diventa Sommelier Professionista, comincia a partecipare a numerose gare e iniziative di degustazione e inizia la libera professione di divulgatore enologico.

Nel 1981 è secondo miglior sommelier d’Italia nel concorso per aspiranti, mentre nel 1984 è il secondo miglior sommelier d’Italia al concorso per professionisti.
Dal 1982 al 1991 è uno dei più richiesti relatori nei corsi dell’Associazione Italiana Sommelier. In questa fase compie stage di studio in Italia e all’estero come relatore sui vini italiani e come allievo per i vini stranieri.

 

Nel 1986 contribuisce attivamente alla nascita dell’associazione di consumatori e appassionati Arcigola. 

Nel 1989 fonda, insieme con altri del nucleo Arcigola, il Movimento Internazionale Slow Food.

Dal 1991 lascia l’AIS e lavora stabilmente con Slow Food diventando il principale riferimento per la didattica sul vino e su altri temi gastronomici come il caffè, il cioccolato, la birra, i distillati.

I suoi corsi di degustazione sono stati organizzati in tutta Italia e frequentati da più di 15.000 persone.

Tra le sedi internazionali in cui ha insegnato, spicca l’Università di Bordeaux.

Ha coordinato i laboratori del gusto nelle più importanti manifestazioni nazionali e internazionali organizzate da Slow Food; tra le principali si segnalano le Convention su Piemonte, Toscana e Friuli Venezia-Giulia, Milano golosa, Vinitaly, le prime due edizioni del Salone del Gusto di Torino, Cheese, Orvieto con Gusto e due manifestazioni svoltesi ad Amalfi dedicate ai vini campani.

Ha curato le officine del gusto e diversi dei principali convegni della Mostra Nazionale degli Spumanti di Valdobbiadene, eventi che a tutt’oggi sono considerati i cardini di quella manifestazione. 

Ha inoltre contribuito significativamente alle più importanti Guide Slow Food del settore: Vini d’Italia, edita con Gambero Rosso, Vini del MondoAl Vino Quotidiano e  Osterie d’Italia

I suoi testi, realizzati con Egidio Fedele Dell’Oste, per la primigenia didattica Slow Food sono ancora oggi l’ossatura del manuale Il Piacere del Vino.

Porthos

Alla fine del 1999 lascia la parte editoriale di Slow Food e diventa editore in proprio con la rivista Porthos dedicata all’enogastronomia, che ha da subito raccolto il favore dei consumatori ai quali è principalmente indirizzata.

Dal 2001 è responsabile del progetto didattico “Porthos racconta…”, in quindici anni ha già incontrato più di 10.000 persone, e sta portando per l’Italia il pensiero porthosiano, le idee della Ciurma e la cultura del vino come storia, mito, empirismo, custodia del territorio e benessere.

 

 

Vanta, inoltre, una consolidata esperienza di critico e pubblicista enologico, collaborando con periodici come Slow, SloWine, Gambero Rosso, Sale & Pepe, Tu e Cucina Moderna, Liberal, GQ.
Ha collaborato con l’Ente Vini dell’Enoteca Italiana di Siena

 

Ha scritto per il Fine Wine Magazine di Londra ed è tra gli autori del numero 2/2005 di Equilibri, la rivista culturale della Fondazione Mattei.

Nel giugno 2006 ha ricevuto l’Oscar Duemilavini come migliore giornalista italiano nel campo enogastronomico.
Nel 2008 ha collaborato con la fondazione Treccani.
Nel 2012 ha scritto per l’edizione italiana di National Geographic e per il trimestrale Revolution.

Middlebury, estate 2011

È stato ingaggiato dalla Scuola di Lingua Italiana del Middlebury College per condurre un corso sulla storia e l’evoluzione del vino riservato ai Master PhD e DML. L’esperienza, sviluppatasi lungo il semestre estivo, ha messo in luce il potere trasversale della bevanda più nobile della terra. L’impatto educativo delle lezioni sul percorso di studio di alunni e alunne è stato al di sopra delle aspettative, soprattutto perché ha coinvolto gli elementi fondanti della lingua e della cultura italiana. Studentesse e studenti sono stati avvinti dal rapporto tra la nascita del vino e il suo sviluppo sul territorio della penisola, dall’epopea delle prime scoperte enologiche fino ai giorni nostri, attraverso la lettura e lo studio di poesie, cronache e commenti. L’altro aspetto che ha reso il corso un esercizio decisamente originale, rispetto agli altri progetti didattici, è la pratica della sensorialità, passaggio fondamentale per migliorare l’uso della lingua nella descrizione dei propri sentimenti.

Libri editati e scritti

Come autore:

 

Come editore e curatore:

Inoltre ha curato, e scritto insieme ad altri, tutti i numeri della rivista Porthos, dal 2000 al 2020, dal numero 1 al numero 37.