GIO 4 DICEMBRE 2025 ore 19.30
I Nebbioli dell’Alto Piemonte sanno di ghiaccio, di terra, di mare, rivelano la propria ostinata radicalità, al punto che è difficile credere
come il territorio tra Novara, Vercelli e Biella abbia ospitato molti dei più famigerati imbroglioni della storia enologica italiana.
È opinione diffusa che alcuni di questi siano ancora presenti sotto mentite spoglie, protagonisti di aziende dalla forma impeccabile. Ciò però non ha impedito ai produttori migliori di chiarire ai consumatori quale sia la vera espressione di un Fara, di un Sizzano, di un Ghemme, di un Boca, di un Gattinara, di un Bramaterra e di un Lessona.
Il nome Spanna, che un tempo era associato a un liquido contraffatto, oggi indica solo, e per fortuna, il Nebbiolo di questi luoghi. Qui le cantine hanno provato a non farsi travolgere dall’imperante modernismo del periodo a cavallo dei due ultimi secoli, alcune di loro ci sono riuscite.
Gli abitanti osservano curiosi e hanno fatto bene ad augurarsi che il vino potesse diventare un’opzione turistica e chi amministra non li
ha abbandonati all’archeologia industriale. Infatti le migliori bottiglie del Piemonte settentrionale hanno raggiunto una visibilità
impensabile solo venti anni fa. Merito di una nitida e vera impronta territoriale.
Rispetto alla profonda carnosità dei vini di Langa e alla maturità speziata dei Valtellina, il territorio all’ombra del Monte Rosa estremizza gli aspetti minerali scavando tra le differenti ferrosità.
Sarà un bel viaggio nel sottosuolo alla ricerca del senso di un territorio morenico, erede di glaciazioni oggi inimmaginabili.
Il Nebbiolo è uno dei pochi vitigni al mondo che riesce a trasferire nitidi gli aspetti del territorio, arrivando a delineare con grande
precisione l’origine, anche se questa appartiene a un piccolo terreno.
L’agricoltura naturale ci ha insegnato che il senso di un terroir è nella combinazione tra un luogo pieno di vita e una cantina pronta
ad accogliere trasformazioni sane e caratterizzanti. La nostra indagine sui Nebbioli non può che partire da qui, dalla conoscenza
delle aree di elezione attraverso liquidi espressivi e destinati a evolversi.
Si parlerà di ere geologiche e di acque, di luce e di calore, di come il clima sta trasformando la fisionomia di vini che un tempo erano
parsi imperturbabili.
Con Giuseppe Rinaldi si diceva che il Nebbiolo, alla luce di quanta mondezza avesse dovuto affrontare, fosse capace di una pazienza
quasi infinita. Sarà nostra cura andare a saggiare quel limite e, magari, scoprire che qualche persona ha scelto di prendersene cura.
Degusteremo otto vini selezionati fra i migliori del comprensorio.
Probabile che non si riesca a soddisfare ogni denominazione, in compenso le bottiglie selezionate consegneranno limpida la loro
trasformazione. I campioni saranno serviti da bottiglie coperte e accostati a due cibi adatti farne emergere gli aspetti salienti.
La serata è aperta a tutti. Non occorrono conoscenze pregresse per partecipare.
Il prezzo della serata è di 85 euro.
Per chi volesse frequentare tutti gli incontri del ciclo sui Nebbioli (di Montagna, di Valtellina, di Barolo, dell’Alto Piemonte e di Barbaresco), il prezzo complessivo sarà di 500 euro invece di 560 euro.
La partecipazione agli eventi di Porthos richiede l’essere in possesso della tessera associativa.
Se non hai la tessera, ti preghiamo di compilare e di inviarci il modulo di iscrizione.
La tessera è annuale e la riceverai all’inizio del corso.
Se sei già in possesso della tessera, ti ricordiamo che per partecipare all’attività didattica di Porthos racconta è indispensabile portarla sempre con sé: senza la tessera non sarà possibile prendere parte agli eventi e la quota versata non potrà essere rimborsata.
Se la tessera fosse scaduta, potrai rinnovarla pagando la quota di 5 euro.
L’incontro si svolge presso la sede di Porthos racconta, in via Laura Mantegazza 60-62, a Roma.
Porthos racconta si occupa di vino, cibo e cultura.
Al lavoro editoriale per la pubblicazione di una rivista e di libri affianca l’impegno didattico, attraverso l’organizzazione di corsi e di serate a tema.
La nostra convinzione è che l’indipendenza da ogni forma di interesse economico e politico permetta una cronaca e una critica libere.
Per questo Porthos rappresenta, nel panorama editoriale di settore e non solo, una cellula di resistenza creativa.
Qualche giorno prima dell’inizio del corso, ti manderemo una email di promemoria con alcune indicazioni utili.
Prima della serata ti invitiamo a mangiare qualcosa di leggero e non troppo saporito o speziato, così da non alterare il senso del gusto.
Qualora non riesca a trovare subito parcheggio nei pressi della sede, potrai approfittare del garage convenzionato con noi, situato in via di Monteverde n.28.
Riceverai un tagliandino che noi timbreremo e che riporterai al parcheggio per riprendere l’auto e pagare 3 euro (ovvero metà della quota).
Sì, viene rilasciato un attestato di partecipazione nominale, con l’elenco dei vini degustati durante l’incontro.
Per richiedere informazioni o prenotare scrivere a porthosracconta@gmail.com