Il sostantivo “naturale” ha la medesima etimologia del verbo “nascere”, il legame è dunque antico e ancora nei fatti.
L’energia del talento femminile possiede una trama graduale e onnicomprensiva, una traversata da “scoprire” con delicatezza, sospinti dal vento fresco della vita.
“La donna e il vino, la fiducia e l’emancipazione” è un seminario in più incontri, progettato e realizzato da Sandro Sangiorgi con Roberto D’Agostino, uomo innamorato del vino, sostenitore e divulgatore dell’approccio al vino naturale e della relazione inscindibile fra forma e sostanza.
Durante gli incontri approfondiremo la relazione fra produttrici donne e il liquido odoroso, provando ad entrare in sintonia con una figura non usuale nel mondo del vino, ma che sta emergendo e diffondendosi prepotentemente con prodotti di eccellenza.
Cosa spinge una donna ad affrontare un percorso così faticoso?
Cosa riesce a infondere nel vino di diverso rispetto a un uomo?
Quali le differenze tra la donna viticoltrice e la donna imprenditrice?
Il percorso intrapreso è arduo, ma pieno di soddisfazioni se si lavora con dedizione, ma solo una grande passione può far decidere di sceglierlo.
Si assaggeranno sei vini per ciascun incontro, accompagnati dalla cena dell’Osteria del Tempo Perso.
Il servizio dei vini avverrà da bottiglie coperte: fino alla fine di ogni serata non trapelerà alcuna informazione sulle bottiglie protagoniste.
MAR 8 APRILE dalle 20 alle 23.30
Se nasci e cresci a Vittorito, piccolo borgo della Valle Peligna in provincia dell’Aquila, hai a che fare con il mondo del vino sin da bambino! Sono Mariapaola Di Cato e saltavo la scuola per andare a raccogliere l’uva nella vigna di mio nonno.
Mio padre Francesco, nonostante facesse un altro lavoro, non ha mai abbandonato la campagna, ha recuperato le terre di famiglia ed è tornato a fare vino proprio come faceva il mio bisnonno.
Nei vigneti del contadino è una costante avere due o più varietà autoctone di uva: montepulciano, malvasia bianca lunga, campolese (passerina), aleatico.
Oggi abbiamo 2 ettari vitati, per molti sono pochi, ma è una dimensione che mi consente di seguire personalmente tutto il ciclo vitale della pianta.
Fondamentale è per noi conservare vecchie vigne, innestate in loco negli anni ’60, attraverso il recupero e il reimpianto dei vitigni autoctoni, e tramandare l’identità e la storia di un territorio e del suo patrimonio culturale. Piantare in terreni incolti vuol dire recuperare la campagna destinata allo spopolamento. Questo può comportare dei rischi maggiori dal punto di vista economico: basse rese e produzioni minime, ma considero l’uva e di conseguenza il vino non come prodotto, bensì come nutrimento, capace di emozionarmi cogliendo la bellezza e l’armonia che la vita di campagna dona.
MAR 2 LUGLIO dalle 20 alle 23.30
Sono Francesca Saldutti e gestisco le vigne dell’azienda agricola Armedice, impiantate nel 1969, in Irpinia, tra Castelfranci e Paternopoli (una delle zone più vocate per l’Aglianico atto a divenire Taurasi).
Sin da piccola ho visto mio padre, che faceva un mestiere completamente diverso, fare il vino per passione. Quando lui è venuto a mancare ho sentito il bisogno di non abbandonare e custodire le vigne.
Sin dall’inizio, io e mio marito abbiamo deciso, per etica e non per moda, di gestire le vigne nel massimo rispetto. Il sistema di allevamento è quello che si usava in passato e si chiama “starseta” irpina, simile al tendone. Non facciamo lavorazioni del terreno, non facciamo concimazioni e utilizziamo solo zolfo e rame. I trattamenti sono manuali, in tal modo non usiamo macchine che compattano il terreno e, camminando vicino a ciascun filare, possiamo distribuire i rimedi con precisione e così ridurre la quantità degli interventi.
L’Aglianico è un vino complesso, non esistono scorciatoie e bisogna imparare ad aspettare: in questo modo può esprimere la complessa biodiversità del territorio.
Mi chiamo Lucia Trama e sono al timone dell’azienda agricola Silvio Trama, nel basso Cilento, a Rodio, nel comune di Pisciotta.
L’azienda nasce dalla passione di papà Silvio per la riscoperta di sapori della sua infanzia e la voglia di valorizzare colture tradizionali che custodiscono la storia dei luoghi (olive, fichi, uva). Attraverso una lunga ricerca delle varietà tipiche del territorio, rinvenne e impiantò otto vitigni a genotipo unico, non catalogati né riconducibili ad altre varietà note: rodiana nera, arenaccia, vesparedda, aglianicone del corvo, rubinella, bianca a cuore, armonera, rodiana bianca, neralasca.
Dall’uvaggio delle specie a bacca bianca ho dato vita al Filosofia e da quello delle specie a bacca nera nasce il Capotosta.
Il rispetto della terra è da sempre stato l’obiettivo primario dell’azienda e, oggi, dall’agricoltura biologica ci stiamo avvicinando a piccoli passi verso la conduzione biodinamica.
Desidero che tutti i nostri prodotti possano donare benessere e possano farlo a lungo, desidero che ‘rimangano dentro’ più che naturali.
Vorrei poterli definire, rubando e riadattando un termine proprio della filosofia, ‘immanenti’.
Il seminario è aperto a tutti. Non occorrono conoscenze pregresse per partecipare.
Il seminario si svolge presso Osteria del Tempo Perso, Piazza San Rocco, 13, Casalvieri (FR).
Il prezzo di ogni incontro è di 65 euro.
Porthos racconta si occupa di vino, cibo e cultura.
Al lavoro editoriale per la pubblicazione di una rivista e di libri affianca l’impegno didattico, attraverso l’organizzazione di corsi e di serate a tema.
La nostra convinzione è che l’indipendenza da ogni forma di interesse economico e politico permetta una cronaca e una critica libere.
Per questo Porthos rappresenta, nel panorama editoriale di settore e non solo, una cellula di resistenza creativa.
Qualche giorno prima dell’inizio del corso, ti manderemo una email di promemoria con alcune indicazioni utili.
Prima della serata ti consigliamo di mangiare qualcosa di leggero e non troppo saporito o speziato, così da non alterare il senso del gusto.
Il parcheggio è disponibile e gratuito.
Sì, viene rilasciato un attestato di partecipazione nominale, con l’elenco dei vini degustati durante l’incontro.