Miniature di Dicembre 2007

Porthos Ventinove, la spedizione
Lo abbiamo spedito giovedì 6 dicembre attraverso un sistema diverso, più costoso e, speriamo, più preciso e rapido. L’’interlocutore è sempre lo stesso, le Poste; in Italia non esistono altri soggetti in grado di fornire un servizio paragonabile, anche pagando di più per ciascuna spedizione. Ci siamo rivolti ad alcuni corrieri, come TNT, che stanno convertendo parte della loro organizzazione, ma i nostri numeri sono piccoli per le loro esigenze di movimento. Non conosco la situazione negli altri paesi dell’’Unione, ma i problemi italiani nel recapitare la posta diventano sempre più complessi e imprevedibili, nel senso che, a volte e senza una spiegazione logica, la stessa busta arriva dopo due giorni dalla spedizione a un indirizzo di Roma e dopo quindici a un destinatario distante solo pochi chilometri. Ci sono zone d’’Italia che ricevono la rivista dopo una settimana e altre dopo più di un mese. Attraverso il nostro sito e la news-letter elettronica, cerchiamo di controllare la situazione invitando le persone a segnalarci quando non la ricevono, la rispediamo quando viene richiesta, in qualche caso fino a tre volte, fidandoci dell’’onestà dei nostri abbonati. E questa settimana c’’è anche lo sciopero dei tir….

L’’abuso di alcol, anche una questione culturale
La Provincia autonoma di Trento ha promosso da tempo una campagna per stimolare l’’attenzione verso l’’abuso di alcol, in particolare nella fascia giovanile che, secondo i dati in possesso dei promotori, è quella più a rischio. Il messaggio ha come centro propulsore la cultura del vino, attorno alla quale si può costruire la consapevolezza del “non abuso”. Gli strumenti sono misurati, non si usano scene cruente o slogan aggressivi, in modo da non provocare un generico effetto repulsivo. Il vino, che, ben inteso, non sostituisce i superalcolici o i cocktail e non si trasforma in una migliore bevanda per sballarsi, ha il compito di avvicinare i giovani a una differente percezione della propria sensorialità, serve a comprendere la ricchezza della convivialità, della quale la moderazione è elemento centrale. Il vino contiene una quantità di simboli attivi, come il rispetto delle regole della natura, tali da essere utili non solo al pubblico giovanile. E qui sta il punto. Quando si parla di alcolismo, si dovrebbe cominciare dagli adulti, in particolare se sono genitori.

Cani, in viaggio e nei locali pubblici
Da poco più di un anno divido la mia vita con un cane, una meticcia (husky e labrador) trovata da amici sulla via del Mare, nei pressi di Acilia (Roma). Fino ad allora non mi ero accorto di quanto fosse complicato, in Italia, per chi possiede un animale di mezza taglia frequentare locali e viaggiare con i mezzi pubblici. Gatti e piccoli cani si sistemano in modo relativamente facile, anche se i secondi sono spesso molto rumorosi e svelano la loro presenza, tuttavia per tutti non c’’è spazio negli alberghi, nei bar, nei ristoranti, insomma, anche se non c’’è scritto sulla vetrina, spesso si riceve l’’invito a non far entrare l’’animale. La spiegazione più usata è che l’’Azienda sanitaria locale ha posto il veto, forte una non ben definita legge sulla salute pubblica, i cani sporcano gli ambienti, infettano le persone, mettono in pericolo gli alimenti. Naturalmente non esiste alcuna legge in questo senso, anzi, le disposizioni ministeriali sul tema lasciano la scelta al gestore, il quale può gradire o meno la presenza di animali nel suo locale, senza doversi appellare ad alcun codice e fare inutile terrorismo. Un’’altra spiegazione è che i “padroni” non sono educati e lasciano ai propri animali eccessiva libertà senza accollarsene le responsabilità. Così ci rimettono anche coloro, la maggioranza, capaci di istruire il proprio cane.
Negli altri paesi dell’’Unione è diverso, la regola è l”’accoglienza; al punto che il primo soggetto servito in un ristorante francese è il cane a cui viene portata subito una ciotola d’’acqua. Ho scoperto che in Italia le guide degli alberghi e dei ristoranti premiano la “non accoglienza”; si guadagna qualche punto in più se si esprime chiaramente il divieto di far entrare animali. Esattamente il contrario di quello che accade in Olanda, Germania e Svizzera. Forse è tempo che vengano alla luce i gestori sensibili alla libertà di condurre gli animali nel proprio locale, per recuperare una cultura che nel nostro paese, fino al secondo dopoguerra, era un modello di tolleranza.
Lo Stato non dà segnali migliori. Sugli eurostar non è possibile portare cani, neanche pagando un biglietto a un prezzo superiore e facendogli indossare la museruola.