LUN 19 e 26 MAGGIO, 9 e 15 GIUGNO 2025
Seminario in quattro incontri (primo ciclo)
Onoriamo Rudolf Steiner, a cento anni dalla morte, e Alex Podolinsky, a un secolo dalla nascita, con un seminario dedicato a chi guarda l’agricoltura come gesto consapevole e desidera avvicinarsi a un tema vivo e urgente.
A partire dalla biodinamica, il seminario, attraverso il dialogo con i relatori chiamati a intervenire, offre l’opportunità di introdurci alla
conoscenza dell’universo steineriano nelle sue varie e virtuose manifestazioni.
Chi coltiva la terra oggi, vive una fase delicata alla ricerca di un equilibrio tra l’interesse economico e il dovere di custodire la vita di
un luogo. A noi il compito di illustrare e raccontare la straordinaria convenienza nel far coincidere queste esigenze, riducendo al minimo le mediazioni.
Per noi il vino è un’invenzione che, nella sua migliore espressione, resta sospesa e spiritualmente fluttuante tra la forza dionisiaca del
suolo e l’energia apollinea della luce. In tutti i casi si tratta di dinamiche sottili e intensissime che partono dalla vita del vigneto e si completano nel cuore del calice.
Ci preme sottolineare che il titolo del seminario, pur essendo il medesimo del libro di Nicolas Joly pubblicato da Porthos nel 2003/2004, non impegna gli ospiti a condividere tutte le tesi di una figura essenziale qual è il proprietario della Coulée de Serrant.
Ogni degustazione prevede almeno sei vini, con bottiglie coperte.
La degustazione sarà accompagnata da un piatto realizzato da ingredienti ottenuti attraverso l’agricoltura biodinamica.
L’incontro si svolge presso la sede di Porthos racconta, in via Laura Mantegazza 60-62, a Roma.
Porthos racconta si occupa di vino, cibo e cultura.
Al lavoro editoriale per la pubblicazione di una rivista e di libri affianca l’impegno didattico, attraverso l’organizzazione di corsi e di serate a tema.
La nostra convinzione è che l’indipendenza da ogni forma di interesse economico e politico permetta una cronaca e una critica libere.
Per questo Porthos rappresenta, nel panorama editoriale di settore e non solo, una cellula di resistenza creativa.
Il seminario si sviluppa su 4 incontri, che avranno luogo in due turni distinti.
Il lunedì mattina le lezioni si terranno dalle 10.45 alle 13.45 circa.
Il lunedì sera le lezioni si terranno dalle 19.45 alle 22.45.
Il seminario è aperto a tutti. Non occorrono conoscenze pregresse per partecipare.
Il prezzo dell’intero seminario è di 290 euro.
Porthos racconta si occupa di vino, cibo e cultura.
Al lavoro editoriale per la pubblicazione di una rivista e di libri affianca l’impegno didattico, attraverso l’organizzazione di corsi e di serate a tema.
La nostra convinzione è che l’indipendenza da ogni forma di interesse economico e politico permetta una cronaca e una critica libere.
Per questo Porthos rappresenta, nel panorama editoriale di settore e non solo, una cellula di resistenza creativa.
Saverio Petrilli – Azienda Agricola Malgiacca
Sono nato in Brianza in un bosco selvaggio. Dopo 7 anni ci siamo trasferiti con metà famiglia a Milano e, da quel momento, il mio unico obiettivo è stato fuggire dalla città e riconquistare la campagna. Compiuti 16 anni ho abbandonato gli studi classici optando a qualsiasi prezzo per l’agricoltura. Diplomato a Conegliano, ho trovato lavoro in Toscana, al Castello di Volpaia. Dal 1991 ho cominciato a viaggiare e ho frequentato la Nuova Zelanda e l’Australia. Nel 1994 ho lasciato il Chianti per una città che non esisteva sulla mappa del vino, Lucca. Con Moreno e Laura abbiamo fatto nascere la Tenuta di Valgiano. Nel 1997, con le prime annate secche e calde, ho abbandonato l’agricoltura convenzionale e
intrapreso la conduzione biologica. Nel 2001 ho conosciuto un agricoltore australiano e il suo approccio pratico alla Biodinamica mi ha convinto subito, così sono passato “anema e core” agli impulsi steineriani. Poco dopo ho incontrato Alex Podolinsky e la mia vita
non è stata più la stessa. Nel 2022 ho lasciato Valgiano per fondare l’azienda Malgiacca, uno spazio libero e senza l’ipocrisia che talvolta pervade il mondo del vino naturale.
Bruna Passetti – Azienda Agricola Flaibani
Sono nata nella Marche da papà marchigiano e mamma bolognese. Ho vissuto a Bologna fino a 49 anni. Fino a 30 suonati non sapevo nulla di vigna e di vino, poi ho incontrato mio marito Maurizio Flaibani e, soprattutto suo padre, mio suocero Pino. Ha quasi dell’incredibile che adesso faccia la vignaiola!
Ho conosciuto il pensiero di Steiner con un percorso personale iniziato prima di essere madre, continuato poi come genitore Waldorf, per poi approdare quasi naturalmente all’agricoltura biodinamica. Per una vignaiola indipendente quale penso di essere, libera pensatrice, solo la visione biodinamica, poteva appassionarmi. Una comprensione che fondesse la parte filosofico- spirituale nella pratica. E, infatti, è stato decisivo l’incontro con Alex Podolinsky, arrivato a casa mia grazie a Saverio Petrilli, mio caro amico e mio mentore per la viticoltura biodinamica. Con Alex tante mie domande hanno trovato risposta e tutti i tasselli sono andati al loro posto: è stato lo starter per applicare finalmente con consapevolezza le “regole” imparate in tanti corsi e tante letture. E in questo percorso io sono cambiata insieme alla vigna.
Stefano Papetti – Azienda Agricola De Fermo
Sono nato cinquant’anni fa a Bologna in una famiglia profondamente bolognese, seria e goliardo. Bambino curioso che legge molto (atlanti, quotidiani, riviste di ogni genere), sin dalle elementari sogno di diventare da lì a poco un cantiniere (oltre ad un giornalaio, un politico, un capitano d’industria, un monaco, uno storico, un cantante lirico, l’estremo più forte del rugby d’antan). Mi laureo in Giurisprudenza e comincio la professione di avvocato.
L’incontro con Eloisa, la donna da sempre sognata, mi “innesta” a Loreto Aprutino, in una storia agricola di dodici secoli. È lei a consentire il viaggio di ritorno verso la mia essenza: agricoltore, goliarda, metafisico, pastore. Oggi continuo ad avere gli stessi desideri di quarant’anni fa, insieme ad Eloisa, tra Loreto, Bologna e Braemar, un villaggio della Scozia dove Robert Louis Stevenson ideò il romanzo L’isola del tesoro.
Paolo Ravano
Sono nato a Genova. In un condominio.
Il primo contatto con la terra è stato a 12 anni, quando mi hanno portato in una casa in campagna abbandonata da 10 anni con il terreno, le fasce, da risistemare, perché piene di rovi. Alla fine delle scuole medie avrei voluto fare l’istituto tecnico agraria, ma così non è stato. Nel 1999, dopo 10 anni di impieghi diversi, inizio a lavorare in un’azienda agricola a Montalcino, luogo dove rimango fino al 2008, impegnato in varie aziende come operaio agricolo.
Poi mi sposto nel Chianti Classico a Castelnuovo Berardenga e ci resto dal 2009 al 2012. Quindi in Langa a Serralunga nel 2013 e fra il 2014 e il 2015. In quel momento scendo per stare in Abruzzo, passo brevi periodi in Portogallo e in questa fase comincio a confrontarmi sul lavoro complessivo richiesto da un’azienda dedita al vino. Non è mia abitudine essere dipendente di una singola impresa, dunque non ho smesso di spostarmi fra Abruzzo, Toscana, Liguria e Piemonte, condividendo con ciascuna azienda agricola il percorso lavorativo e umano in campo e in cantina.
Non so bene come sono arrivato a fare questo mestiere, visto che non avevo un obiettivo preciso. Nel 2008 ho anche cercato di smettere, ma dopo 3 mesi ho rincominciato.
Uno dei momenti più significativi è stato quando ho riconosciuto una pianta di vite nelle sue parti. Per i suoli ancora non mi riesce molto bene.
Qualche giorno prima dell’inizio del corso, ti manderemo una email di promemoria con alcune indicazioni utili.
Prima della serata ti consigliamo di mangiare qualcosa di leggero e non troppo saporito o speziato, così da non alterare il senso del gusto.
Il parcheggio è disponibile e gratuito.
Sì, viene rilasciato un attestato di partecipazione nominale, con l’elenco dei vini degustati durante l’incontro.
Per richiedere informazioni o prenotare scrivere a porthosracconta@gmail.com