Barbaresco1959n

Nebbiolo Prima e dopo

BAROLO
Rinaldi Giuseppe, Cannubi San Lorenzo-Ravera – La classica energia di questo vino non manca nemmeno in questa annata; slanciato e già godibile con sfumature di buccia di mela rossa. Molto chiuso e impenetrabile in questa fase il “fratello” aziendale Brunate-Le Coste.
Brezza Giacomo & Figli, Bricco Sarmassa – Sfumature balsamiche e toni fruttati fanno da preludio in bocca a una materia vibrante, con uno sviluppo incisivo e perentorio.
Mascarello Bartolo – Il calore dell’annata nei sentori di prugna matura e frutta secca; il corpo generoso non manca di acidità, ha uno sviluppo continuo, ampio, decisamente tonico e coinvolgente.

MONFORTE D’ALBA
Fenocchio Giacomo – Un produttore che sta diventando garanzia di affidabilità. Il Bussia è esemplare, dal profilo solido e dai tannini serrati, molto lunghi, con un finale giocato su note di erbe balsamiche e anice. Molto buono anche il Villero (Castiglione Falletto), svolto su profumi più dolci ma ugualmente saldo e energico in bocca con l’acidità pronta a sostenere lo sviluppo del sapore.
Barale Fratelli, Bussia – Naso dal frutto pieno, corpo nervoso, esile che con un bel ritorno finale di erbe aromatiche.

VERDUNO
Alessandria Fratelli, Monvigliero – Profumo tonico, lo sviluppo è centrato su un frutto maturo, innestato in un telaio molto dinamico, snello, con una gustosa coda amaricante.
Burlotto G.B., Acclivi – Quadro aromatico fine, appena accennato, in bocca si espande con continuità, evidenziando acidità e sostanza ben equilibrate, frutto scuro e tannini precisi. Uno dei vini più godibili sin da ora.

CASTIGLIONE  FALLETTO
Cavallotto, Bricco Boschis – Flessuoso, potente e già abbastanza sfaccettato con i suoi profumi di foglie e nocciole; non tradisce il talento del cru di origine.

NOVELLO
Abbona Marziano, Terlo-Ravera – Naso quasi crudo, profumi di fiori, in bocca ha sostanza, progressione e tannini ruvidi per un finale vigoroso. Una bella sorpresa.

Venerdì, lascio Alba in uno sparuto giorno di sole. La carovana dei giornalisti enoici lascia il posto a quella ben più ingombrante del Giro d’Italia. La corriera supera il ponte su un Tanaro marrone, ingrossato dalle recenti piogge copiose, si avvia verso una rete di furtive strade provinciali, lontano dalla monotonia autostradale. Qualche festone rosa ai bordi della strada. La torre di Barbaresco lassù, come un faro sulle onde vineate, accenna un saluto in silenzio.