Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

3, 4 luglio – Rondini, cicale e tuoni sul Pendio

Oggi parto da casa, dalla soffitta dove ho ammucchiato le mie cose, i vestiti, i libri, le pentole, qualche pagina sparsa e scritta, le mappe di viaggi passati.
Del resto, svuotare l′appartamento è stato un passo che sentivo essenziale per la vita che si sarebbe succeduta avanti nel tempo.
Qui ho ancora un letto dove posso dormire, un padre e una madre che mi aspettano e mi vengono a prendere alla fermata del bus e mi accompagnano al treno quando l′orario si fa difficile. 
I giorni trascorrono nella reciproca sopportazione dei caratteri che fanno la famiglia, nei silenzi e nei racconti, nelle ostinazioni tanto rigide eppure tanto fragili.    
Oggi salgo con tutta la mia parte di mondo sul bus che se ne va a Brescia.
Poi il trenino che arriva in Valle Camonica e la fermata nel cuore della Franciacorta. Rivedo i luoghi dove ho vissuto per quasi sei anni e non me ne sento il peso addosso. E mi chiedo se lo sentirò mai questo peso, questo nome di paese e di terra che sarà insieme a me nelle azioni e nel cuore. 

La strada, appena passata la chiesa di Monticelli, prende a salire a sinistra come volesse scappare verso il cielo, in alto, e portarsi via il sole caldo dell′inizio di luglio.                                 
Ritrovo lassù le case raggruppate in un piccolo borgo. La tranquillità degli spazi dell′uomo e quelli della natura, dei campi, degli ulivi e della vigna.
Qualcuno già si muove per gli stretti spazi che circondano la cantina.           

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

La vendemmia passata attende forse con impazienza di mettersi a riposare in una bottiglia assieme ai lieviti e agli zuccheri.
È tempo di tiraggio.                           

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

E da quello che si vede, dalla disposizione dei macchinari, dai macchinari stessi, dai passaggi ristretti, da una tensione scaramantica, è il tempo di un′azione artigianale.
Questo vino dovrebbe chiamarsi Anubi. Così mi disse Michele.
Un′annata difficile, la 2014. 
La stagione sembrava, fino a maggio, procedere nel migliore dei modi. 
Di tanto in tanto mi prendevo qualche giorno di ferie dal lavoro per andare in vigna e sentire e fare e toccare e apprendere come la pianta cresce e di quali cure abbisogna. 
Poi da giugno una pioggia continua e quasi fredda fino a settembre.
La vendemmia ha portato nelle cassette la metà dell′uva del 2013 dopo una scrupolosa e dolorosa selezione dei grappoli. 
Di olive nemmeno se ne parla.

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Michele ha deciso di mettere tutto assieme, come a segnare una volta per tutte una espressione, un destino comune che è passato attraverso le uve. Chardonnay, Pinot Nero, Pinot Bianco. Tutto in un unica vasca e che Anubi la accompagni così come le rondini che di primavera in primavera tornano a costruire il nido sulle travi di legno di fronte al portone che chiude la cantina. Alzando la testa le vedo svolazzare intorno alla propria casa. Andare e venire senza fermarsi. Lassù le voci dei piccoli che chiedono cibo, le loro teste che si allungano ad occhi chiusi verso l′insetto portato per farli crescere. 
Mi avevano detto di togliere il nido quelli dell′ASL. Nemmeno sanno che sono uccelli protetti.
Anche gli animali si affezionano alle cose, ai luoghi, alle persone.

Rondini nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Stiamo diventando esseri asettici, freddi e sterili, schiacciati da rigidità igienico-sociali chiuse in un senso fine a stesso, un grande IO che piega e costringe identità e forme diverse a passare attraverso una sola fessura. Stiamo perdendo la capacità e la possibilità di reagire. Ma tutto è ancora lì.   
Basta percorrerle le distanze e guardarci dentro, parlarci con chi si incontra o restare in silenzio ad aspettare che il gallo ricanti l’inizio, che la luce rischiari un nuovo giorno e mettersi a fare un lavoro, partecipare ad un passaggio della materia, dare qualcosa di sé stessi perché ne vale la pena. Tutto è ancora lì a portata di mano.
Siamo pronti. Ognuno ha preso posizione. Tra la vasca, le botti, le cataste, la tappatrice, il portico…

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Qualcosa però non va nella macchina riempitrice. Gli augelli sembrano bloccati, faticano a riempire la bottiglia
Sono cose che succedono qui al Pendio. È una successione di peripezie. Se tutto fila liscio mi preoccupo.

Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

E ricordo la vendemmia 2013, di cui scrissi qualche pagina su Porthos. La pressa che subito si spense, Michele seduto con la testa appoggiata tra le mani e il trapianto di motore a cielo aperto.                 
 
Dopo qualche minuto le cose si aggiustano e le bottiglie iniziano a riempirsi a ritmo continuo. Poi le bidule, un colpo di martello con la testa di plastica, il tappo di corona e la bottiglia può essere adagiata orizzontale nelle cataste preparate dalle mani esperte e precise di Nino e Franco, una vita a costruire muri di case.     

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Si parla tra di noi, ci si cambia di posizione con il trascorrere delle azioni. Siamo un bel gruppo come spesso si forma nel momento della raccolta o delle operazioni importanti come quella di oggi. Sarà che il Pendio è un catalizzatore di buone energie, che ci si ritrova insieme sotto al portico dove il vento arriva puntuale anche nei mesi più caldi a parlare, a mangiare, a bere.

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Ci sono i figli, Lupo, Antonio ed Anna, c′è il Grigio, il rosso Paolo, Gabriele contadino-jazzman, Nino e Franco, Rolda-Chateaux Garage, Anna señor, la Cochi, la moglie Micky ed io.            
Una famiglia allargata che si vede e si ricongiunge non di frequente ma che ogni volta trova un naturale affiatamento.

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Le cataste a poco a poco arrivano verso il soffitto, la vasca va terminando il contenuto. È la volta dello Chardonnay 2006, intitolato da Michele stesso, la Selossata, in onore al francese Selosse. Arriva subito una vampata di legno dalla vasca della riempitrice, sarà un vino da aspettare con pazienza.

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Michele va e viene dall′interno della cantina, la preoccupazione iniziale si scioglie in euforia di movimento gestuale. Intanto il Momi, il vicino che coltiva un vivace orto di verdure e qualche albero di ciliege e una passione per salami e distillati, sta preparando una grigliata di carni.

Nella cantina di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Anni fa teneva il licensì, così come si chiamava da noi la licenza per preparare e vendere cibi e vini in un piccolo locale, una sorta di frasca od osmiza. Lui era l′addetto alla cottura delle carni alla brace. Questa sarà la mia prima volta dopo tutti i precedenti che mi sono sfuggiti.
Alle 12:30 fermiamo la catena e iniziamo ad apparecchiare. Io vado verso la vigna a registrare qualche suono, che il vento si è alzato e un lontano tuono risuona dalle vallate vicine.
Arrivo nei pressi del grande noce e sistemo il microfono verso l′alto.

Nella vigna di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Il sole ancora incoraggia le cicale a sfregare le zampe, a frinire continue nell′aria una insieme all′altra.
Sono belle le cicale, danno un senso di Mediterraneo, di mare e di estate.
Poi il vento che si leva e passa attraverso le foglie delle viti, tra i grappoli e in basso accarezzando le erbe alte tra i filari. Le osservo danzare come ubriache e prive di controllo.
Un lampo laggiù oltre i filari dei Gradoni. Un tuono soffice che si spalma nel cielo senza dare un indizio della sua provenienza, delicato, indeciso.

Nella vigna di Michele Loda dell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Poi un fagiano, uno strimire di volatile, un cane e un altro che risponde, voci umane e un riso alto.
Al ritorno la voce del gallo che segna un territorio, una donna che risponde al telefono in mezzo al vento.       
Dall′orto del Momi salgono come re magi Michele, Anna e Lupo. In mano un contenitore di ceramica colmo di carne. Li seguo fino alla cantina.
Già son seduti e bevono vino. Il lavoro è passato alla festa, alla condivisione di cibo e alla leggerezza della parola.

Metodo Classico Crémant - Cunvai 2009 Il Pendio - Porthos Edizioni

In tavola il Cunvai, bollicine di Pinot Bianco, ormai fuori produzione, una etichetta Rossa 2009, taglio bordolese di Cabernet Franc e Merlot, un Blanc de Noir, bollicina di Pinot Noir. Mi verso il rosso senza indugiare.
È un taglio molto buono che trova nella carne alla brace un compagno di giochi, un girotondo di infantile bellezza. I vini fermi del Pendio sono stati il mio punto di partenza, la molla che mi ha fatto avvicinare a questo mondo. L′etichetta Nera, lo Chardonnay di solo acciaio del 2008, la Valletta, Pinot Nero, e la Beccaccia, Cabernet Franc, sono stati i miei primi incontri. Poi la bolla, che un po’ fatico a bere ma che qui ritrovo fatta di carni ed ossa, da succhiare e leccarne la goccia rimasta sulle punta della dita.

A tavola con la famiglia nell'Azienda Agricola Il Pendio di Monticelli Brusati (BS) - Porthos Edizioni

Il portico suona di voci. Momi dalla sua casa forse ci sente. Lui non viene mai quando ci sono più di due o tre persone. Mi piace questa sua riservatezza e la rispetto. Quando sono solo con Michele allora a volte ci raggiunge e si parla un po’ del vino e della vita perché è così qui al Pendio, puoi capitarci per caso un giorno e sederti al fresco del portico e ascoltare i sogni di un uomo o le fissazioni di una donna o la saggezza di un vecchio o le voglie indistinte di un bambino e dire la tua senza timori e vergogne e mentre le rondini vanno avanti e indietro sopra la tua testa bere un bicchiere che ti fa riappacificare con la terra e con te stesso.