22 Ott GRANDS CRU DI BORDEAUX 2003 – dossier meteo
Questa è l’occasione per proporre una sintesi della relazione di Guy Guimberteau e Pascal Ribéreau-Gayon, della facoltà di Enologia all’università Victor Segalen Bordeaux 2.
L’estate del 2003 ha significato alte temperature, precipitazioni modeste e concentrate, precocità nell’attività vegetativa della vite.
Dopo gennaio e febbraio freddi e piovosi, il caldo è iniziato a marzo e fino a ottobre le temperature sono restate molto superiori alla norma rispetto agli ultimi trent’anni. In questi sette mesi le medie hanno segnato da +0,7°C (maggio) a +4,8°C (agosto); le massime da +1,0°C (maggio) a +5,7°C (agosto). La fioritura nei vigneti di riferimento dei due studiosi era a metà dell’opera il 27 maggio, l’invaiatura il 29 luglio. Questo significa una settimana abbondante di anticipo rispetto alla media 1993-2002, ma ben tre settimane di anticipo se ci si rapporta agli anni sessanta o settanta. Il mese di agosto è stato decisivo, con una temperatura media di 26,0°C, una media delle massime di 32,6°C e solo 51 millimetri di pioggia. Le scarse precipitazioni di settembre (41 mm, meno di metà del normale) si sono «concentrate per l’80 per cento nella prima decade», quella della vendemmia o immediatamente precedente.
La tabella che segue, tratta dalla relazione di Guimberteau e Ribéreau-Gayon, riassume i mesi di giugno, luglio e agosto e dice tutto ciò che è indispensabile sapere (la colonna “differenza %” è nostra).
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2003 |
Norma (1973-2002) |
Differenza |
Somma delle temperature (°C): |
2198 |
1844 |
+19,2 |
Numero di giorni con temperatura: |
78 |
53 |
+47,2 |
Soleggiamento (ore) |
860 |
702 |
+22,5 |
Irraggiamento complessivo (MJ/m2) |
2067 |
1837 |
+12,5 |
Precipitazioni (mm) |
174 |
167 |
+4,2 |
Numero di giorni con precipitazioni: |
21 |
27 |
–22,2 |
Riassumendo: durante l’estate ha fatto estremamente caldo e soprattutto si sono avute minime molto elevate (quindi poche escursioni termiche); è piovuto per temporali. Si sono avute anche alcune grandinate (specie nell’Entre-deux-Mers, nelle Premières Côtes de Bordeaux e a tratti nelle Graves e a Saint-Emilion). «Occorre sottolineare – notano gli autori – che nella maggior parte degli appezzamenti si è verificato un livello di stress idrico durante l’invaiatura che ha interrotto la crescita».
Nelle uve si sono avuti più zuccheri, meno acidi, più antociani e tannini (nelle uve rosse). E’ lecito pensare che la sintesi delle sostanze aromatiche sia stata difficile. Nei vigneti campione si è vendemmiato il Merlot il 5 settembre, con 2,5 grammi/litro di H2SO4 e 238 grammi/litro di zuccheri riduttori (alcol probabile 13,2 per cento). Il Cabernet Sauvignon è stato raccolto il 15 settembre, con 3,3 grammi di acido e 222 grammi di zuccheri (12,3 per cento di alcol probabile). «In certi casi è stato necessario procedere all’acidificazione dei mosti, in particolare per le uve bianche e per alcuni Merlot», sostengono gli studiosi. A Sauternes e Barsac la botrytis è esplosa improvvisamente e in maniera omogenea; a fine settembre la vendemmia era ultimata.