Alessandro Zamboni ad una degustazione - Porthos Edizioni

Ricordo di Ale

Oggi è un mese dal giorno della morte di Alessandro “Ale” Zamboni. Sin da subito ho pensato che avrei “dovuto” scrivere qualche riga, ma non ci sono riuscito fino a oggi. Sono ancora traumatizzato dall’evento. Nella mia vita ho avuto la fortuna di subire pochissimi lutti così profondi, questo mi ha segnato più di tutti. La vicenda dell’incidente, l’errore delle prime indiscrezioni, la superficialità dei media, tutti aspetti dolorosi che, però, non c’entrano con la tristezza inconsolabile che porto con me.

Alessandro Zamboni ad una degustazione - Porthos Edizioni

Ale era un amico. Una persona dalla generosità incontrollabile, dall’infinita capacità di perdono, un uomo, un ragazzo, col quale condividevo l’ambizione di raggiungere un minimo di serenità interiore. Una sua classica espressione era “mi è appena passato sopra un treno”, perché le vicende sentimentali l’hanno visto perlopiù soccombere, come me. Per un po’ abbiamo pensato dipendesse dalle persone che incontravamo; a un certo punto, un giorno, ci siamo guardati negli occhi ed è stato chiaro che dovevamo solo “autoseppellirci” (altra espressione sua) perché eravamo irrecuperabili… Oppure potevamo cominciare a dolerci di meno e vivere il dono che ci era stato affidato. Avere compassione di noi stessi, ecco cosa abbiamo cominciato a imparare, dopo quel giorno.
In queste settimane sono andato a rileggere ogni messaggio del nostro scambio epistolare (elettronico) lungo i tredici anni di conoscenza, per ripensare, rivivere le vicende che ci hanno unito. I tanti momenti di vera poesia che Alessandro sapeva concedere nel suo essere analitico al limite dell’ossessivo; irresistibili – o insopportabili, a seconda dei gusti – le circonlocuzioni nelle quali faceva entrare tutto il suo background culturale, politico, sportivo… Lui era stato già diverse vite prima di scoprire l’amore per il vino e per il cibo, anche questo ci univa, l’essere passati attraverso esperienze nelle quali misurare la passione per la bellezza, nelle sue forme più imprevedibili e disparate.

Ricordo commosso di Alessandro Zamboni - Porthos Edizioni

Ho preferito non riportare nulla, per non far torto a ciò che avrei dovuto omettere; c’è un flusso continuo tra il primo messaggio e l’ultimo di pochi giorni prima dell’incidente, sarebbe stato un peccato spezzarlo. C’è però una cosa che emerge in maniera netta. Alessandro ha cercato me e Porthos, ci ha voluti; è entrato in punta di piedi e da quel momento è rimasto sempre con noi, con tutti noi.
Ale ci manchi. Aiuta pensare che la morte del corpo apre alla tua anima un’opportunità: sfidare i demoni passati e provare a sconfiggerli attraverso una nuova vita.

Ricordo commosso di Alessandro Zamboni - Porthos Edizioni

Howard Phillips Lovecraft ha scritto: «Ritengo che la cosa più misericordiosa al mondo sia l’incapacità della mente umana a mettere in correlazione tutti i suoi contenuti». Ecco, so che l’avresti sentita tua… A presto Ale, per stringerci ancora.