Fiore dell'aglio e della vite nei vigneti di Massa Vecchia - Porthos Edizioni

20 maggio – Francesca e Stefano, Massa Vecchia, una sinergia

Non capisco dalla luce che arriva dalla finestra come sia fuori il cielo. Sembrerebbe indeciso dagli occhi ancora appoggiati al sonno del letto. Mi alzo e più mi avvicino ai vetri più sento la presenza delle nuvole che coprono uno spazio e smorzano trattenendo in sé il raggio di un sole.

Ci troviamo davanti alla cantina io, Francesca e Giulia e insieme scendiamo al vigneto per scacchiare gli ultimi filari di Malvasia Nera e Vermentino. Il fiore dell′aglio tiene compagnia al grappolo di vite che attende la fioritura imminente. A guardarli così, sembrerebbero due anime che si stanno sfiorando in un amore sbocciato troppo presto per l’una e troppo tardi per l’altra; un fatale susseguirsi di aperture e di appassimenti.              

Fiore dell'aglio e della vite nei vigneti di Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Sopra, la torre, il castello, il campanile, le case di Massa Marittima. Massa significa tutto ciò che è costruito sulla roccia. 


Francesca Sfondrini fra le viti dell'azienda Massa Vecchia - Porthos Edzioni
Qui la roccia è fatta di travertino, un sedimento calcareo. 
Qua e là affiora dal suolo e a salire in paese costeggia i tornanti nella sua apparenza porosa quasi tufacea.   
Passano pochi minuti che Francesca e Giulia sistemano i piccoli sgabelli a inizio filare e continuano il lavoro in ginocchio, in un movimento più fluido e attaccato alla terra. Mi unisco anch′io dopo aver ascoltate le azioni e le parole di Francesca.      

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

La pianta dalle radici si innalza e si divide in due tronchi che seguono strade opposte lungo una stessa linea. Questo è il doppio cordone speronato. Per ogni sperone, qui lo chiamano cornetto, scelgo i due germogli che porteranno i frutti staccando con cura gli altri. Laddove le giovani viti non hanno ancora strutturato il doppio cordone si provvede a impostarne la forma rispettando l’individualità di ogni pianta.
Qualche goccia di pioggia si fa sentire a sprazzi ma si parla e si lavora senza tanto pensarci.
Poi la pioggia sembra cadere sempre più fitta e allora lasciamo, saliamo in cantina.
Attaccati ad un cancello le misure di Berta e Gioia prendono la forma di due ferri da cavallo. Si direbbero le proporzioni tra un adulto e un bambino quando in realtà è la forma più piccina ad essere più avanti negli anni. Alzo lo sguardo a cercarle tra gli ulivi ma non le vedo.

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Entriamo in cantina. Francesca mi parla dell′importanza di assecondare i tempi e le fasi di quello che diventerà, alla fine, vino.

La cantina dell'azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Lasciare che un determinato stato raggiunga il proprio compimento prima di intervenire e muovere il liquido in modo da non creargli un trauma più o meno grande. Sulle botti ci sono disegnate delle croci in gessetto bianco. Ne conto cinque, sei e più per ogni botte.

Sono i passaggi che hanno fatto finora. Anni e anni.

La cantina dell'azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Allineate al muro le bottiglie conservate delle diverse annate.    
Ci raggiunge anche Stefano.        

Stefano nella cantina dell'azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni 


Vedi, per me il vino non costituisce la cosa più importante e assoluta, ciò a cui tengo e che mi dà un senso è la partecipazione ad una convivenza armonica ed evolutiva tra una parte del mondo vegetale e una parte del mondo animale. Credo che sia necessario proteggere questa sinergia attraverso le azioni e soprattutto l′osservazione che imposta le azioni. È una nostra responsabilità.  
  
È vero. Massa Vecchia non è soltanto vino, è un insieme che si sostiene, e ogni elemento ci mette la propria energia. I miei studi di filosofia orientale e il tempo trascorso in Tibet mi hanno fatta avvicinare alle diverse forme di vita con un atteggiamento di ascolto e di accettazione. Sentirne il tempo e accompagnarlo così come viene senza alterazione o forzatura.

Francesca e Stefano nella cantina dell'azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Stefano e Francesca si guardano e cercano altre parole l′una dagli occhi dell′altro come due elementi che crescono complementari e partecipano ad un comune divenire, ognuno con le proprie forze, ognuno sacrificando la propria ombra per l′altro, assorbendone le preoccupazioni e rigenerandone la determinazione. 
Ma è ora di mangiare qualcosa.
Arriva anche Franco, un ragazzo sardo che aiuta nel lavoro del vigneto e dell′azienda in generale. Sotto il portico della cantina arrangiamo una tavola imbandita di vino, carciofi, pane, fave, una salsiccia di fegato di maiale, un pezzo di rigatino, la parola locale per pancetta, e noi stessi.                 

Rosato di Massa Vecchia - Porthos Edizioni

 
Stefano apre la bottiglia di Rosato fatto con uva di Malvasia Nera, riempie i bicchieri e brindiamo comunque vada il giorno.      
È un sorso che va allegro e confortante, che restituisce il senso della fatica e della quotidianità e allo stesso tempo è terra-frutto-travertino-aria di mare-leggerezza-corpo.
Franco taglia del pecorino fresco che arriva dalla sua isola e da una busta mette sul tagliere un prosciutto di capriolo e inizia ad affettarlo.

Rosato di Massa Vecchia - Porthos Edizioni

È un senso di circolarità quello che danno i vari sapori e le nostre parole che si incrociano e il vino a tenere insieme le cose.
Vado a recuperare le cavalle e inizio il lavoro con Berta 
Stefano si alza e si avvia verso l′oliveta. 
Stiamo facendo reimparare a Berta movimenti e comandi che, con il tempo, ha perso. Stefano vorrebbe farla lavorare nel vigneto della Fornace appena possibile.
Gioia osserva con un occhio dal suo angolo di stalla la compagna che procede e si ferma al comando dell’uomo e nuovamente avanza lungo una linea che rappresenta il filare.

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Uno zuccherino a entrambe alla fine per accontentare senza esclusione.

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Le nuvole concedono spazi di blu e una parte di sole scalda la pelle non appena ne ha la facoltà.
Possiamo continuare a scacchiare i filari rimasti.
Andiamo allora prima che ricambi il tempo.
Il fatto di avere vigneti in diverse zone crea qualche difficoltà per i trattamenti che dovrebbero essere fatti nello stesso momento ma ci è di aiuto perché il diverso luogo porta uve con diverse maturazioni che possono salvare il destino di un vino.
Prima di tornare nel vigneto, Franco ci mostra le foglie dove è passato il trattamento a base di ortica, equiseto, caulino e rame. I segni sembrano dire che il trattamento ha retto dopo la pioggia caduta.     

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Nel tardo pomeriggio io e Francesca facciamo ritorno alla Fornace.
Mi fermo a fare qualche ripresa sotto ai rari raggi di sole che illuminano gli alberelli di Sangiovese piantati sui gradoni della collinetta accanto alla casa. È uno dei vigneti più alti del territorio. Il suo isolamento, la sua bellezza, il suo essere parte del cuore dell′azienda tra belati, chicchiricchichì, ronzii e voci umane, è un′emozione che entra dagli occhi.

Vitigno di Sangiovese dell'azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Stefano passa con il trattore, sembra aver finito l′ultimo trattamento della giornata.
Lo seguo verso casa con la mia attrezzatura e guardo in alto il cielo che ricopre forse definitivamente il sole.
Passo accanto al recinto delle capre e sorrido a una capra che mi sorride.

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Nel pollaio delle galline e dei galli livornesi. Le uova covate dalla chioccia si sono schiuse.

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Inizia però a piovere e sempre più forte. Sono dieci minuti di scroscio che vanificano l′ultimo trattamento sulle viti ad alberello. Stefano è al riparo sotto a un portico in attesa di mungere le capre. Un viso comprensibile di rabbia che si fa moccolo ma che già pensa a un rimedio per l′indomani.
Aiuto Francesca a prendere le frasche per accendere il fuoco nel forno.
Mentre aspettiamo che arrivi alla giusta temperatura prepariamo i cibi da infornare.
Pane, costolette di cinghiale, patate e focaccia.

Azienda agricola Massa Vecchia - Porthos Edizioni

Nella cantinetta ricavata da un angolo esposto a nord della casa, Stefano mi mostra gli insaccati che stanno appesi, poi prende una bottiglia di Querciola e torniamo a tavola ad aspettare che le cose infornate siano pronte.
Assaggia questi. Sono ossi.
Piccoli granelli tondi e neri. Un nocciolo attorno al quale succhiare la poca e gustosa parte morbida di oliva.
Francesca ci chiama. La carne e le patate e il resto sembrano pronti.
Il forno ha lasciato la propria impronta di cenere affumicata nei sapori degli alimenti, come se li avesse di poco invecchiati. Sapori intensi e vivi che un vino forte non nasconde e lascia esprimere circondando di volta in volta, di sorso in sorso, senza possedere, senza dominare, con naturale partecipazione.    
Domani ci sarà la molliccicaia.
Torna così un′espressione detta il giorno prima. Fatale invocazione che si fa realtà. Le preoccupazioni vanno e vengono discorrendo a tavola e per un tratto la compagnia e la convivialità allontanano i pensieri solitari.
Disteso per la notte l′ultima immagine è quella di Francesca seduta davanti alla finestra a guardare fuori.

Francesca Sfondrini - Porthos Edizioni

Non le vedo il volto ma grazie al tempo trascorso insieme, alla condivisione di azioni, di alimenti e di vissuti sento che la sua espressione è come una linea di continuità che tiene insieme  gli opposti e che va dritta senza farsi domani, restando ad ascoltare il presente. Stefano è fuori a prendere il latte dalle capre eppure le è attorno, come a rassicurarla. Sono energie che si mischiano tra piante e animali, uomo e donna, che salgono da sotto, si precipitano dal basso, che volano per aria o vanno a passo di zoccolo.
Sono energie che dicono un insieme, una relazione dove indipendenza e dipendenza sono la stessa cosa, dove si cresce l’uno dall’altro, debitori e fattori di una e più vite.