trittico montagna

Cavatappi ad alta quota

Uno degli aspetti che più mi tiene avvinto al mondo del vino è la sua capacità di interessare, di coinvolgere, persino di stupire. Sarà per le molte persone stimolanti che lo abitano, per la fascinazione che il liquido odoroso trasmette, oppure ancora per i mille spunti di dialogo che una bottiglia, talvolta, è in grado di suscitare. In questo so di essere in folta compagnia, pensate alle moltissime le persone che dal vino traggono ispirazione e che intorno al vino costruiscono cultura, iniziative, brani delle loro vite. Compresi i maestri di sci dell’Alto Adige.

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I quali, fino a ieri, al pari di quelli valdostani o di altre zone sciistiche, non erano fra i protagonisti più frequenti delle cronache del vino, ma grazie all’iniziativa Sky Wine Ambassador del Consorzio Alta Badia, nel prossimo futuro potranno giocare un ruolo determinante per i destini del vino altoatesino e dell’enogastronomia d’alta quota. Il ragionamento alla base dell’iniziativa è semplice: i maestri di sci sono importanti figure di riferimento per i turisti, dei veri e propri mentori, quindi chi meglio di loro può consigliare, guidare, accompagnare detti turisti, non importa se con ciaspole o scarponi, nella scoperta dei tesori enogastronomici del territorio? Vero è che, concentrati su scioline e paletti, i maestri potrebbero inciampare su tannini e sfumature olfattive, ma è qui che il progetto del Consorzio dispiega la sua forza: in due giornate di formazione, organizzate da esperti Sommelier, i maestri potranno apprendere “le basi della degustazione, le differenze e le potenzialità dei vini altoatesini”. Al termine dell’ambizioso iter didattico, ogni maestro di sci “sarà diventato un vero e proprio ambasciatore del vino dell’Alto Adige”. E se qualcuno avesse dei dubbi sulla serietà dell’iniziativa, gli basti sapere che i maestri partecipanti alle due impegnative giornate riceveranno un attestato di partecipazione da esibire sulle pettorine e, soprattutto, un cavatappi personalizzato, indispensabile per stappare allegramente Lagrein, Schiava e altre delizie insieme con turisti, gestori dei rifugi e cani da slitta.

Ultim’ora: voci non confermate segnalano che in Romagna sia in fase di avvio un’iniziativa simile, dedicata però ai bagnini, che potranno, in due giorni sotto gli ombrelloni, scoprire e approfondire le magie dell’Albana e del Lambrusco. Ancora nessuna notizia dei cavatappi, vi terremo informati.