Lo Chenin Blanc e la Loira - Porthos.it

Lo Chenin Blanc e la Loira – La Coulée de Serrant e gli altri

a cura di sandro sangiorgi
foto di pino carone

L’evento è stato organizzato da Matteo Gallello, realizzato con la collaborazione dellemporio Pomarius, della Tradizione, di Gabriele Bonci e Raffaele Bonivento. Grazie al prezioso aiuto di Miriana Baraboglia, Pino Carone e Chiara Guarino. Condotto da Sandro Sangiorgi.

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Bastingage 2013 Clos de L’Elu (St Aubin de Luigné – Anjou)
Aereo, gassoso, lievissima la carnosità che plana sul vegetale e meno sul frutto.
Impressiona la commistione tra la polpa e l’acidità citrina che ricorda la susina mirabella. Si attacca alla lingua, ma lo fa con gradualità paziente, forte della sua perfezione stilistica che nulla toglie al coté emotivo.

Premier Rendez-vous 2013 Jousset (Montlouise sur Loire – Touraine)
Distaccato, forse meno partecipe del precedente, di sicuro autorevole e penetrante. Al naso la croccantezza della frutta bianca ha un piglio acuto, sul fondo del profumo s’intuisce la consistenza gessosa che diviene protagonista in bocca, affiancando un’acidità dal tratto doloroso. La sua irruenza non è epidermica ma carsica, appare improvvisa a rivendicare la giovinezza con bagliori di luce.

Vingt Neuf Vin De France 2012 Bertin-Delatte (Rablay sur Layon – Anjou)
Muschi e tratti erbacei, da acqua pura, di superficie, quindi vira su profonde sensazioni marine. Note di frutta secca, lascia intravedere la severa droiture aggiungendovi una sensazione cremosa, infatti è placido, un camminatore, generoso e continuo, dall’acidità ben inserita in un corpo lungo e sottile. Non soffre la maggiore struttura dei precedenti grazie a una formidabile sapidità, questa resiste al passaggio dei successivi e s’installa nella memoria.

Cuvée Bistrologie Vin De France 2010 Les Vignes de L’Ange Vin – Jean Pierre Robinot (Chahaignes – Jasnières)
Il fiume davanti, ed erbe strappate sulla riva; i tratti pungenti sono di una lentezza inesorabile, stagnante. Poi i tratti ossidativi, succosi… In bocca l’acidità lancinante e i tratti maturi s’intrecciano come veli sottili, i setosi tannini conferiscono la palpabilità del soffio. L’impatto segnato dall’odore di “vomitino” – così caro ai genitori di neonati – è un problema, fino a quando non si dilegua nella crescente complessità gusto-olfattiva.

Les Dorreés 2010 Guettier (Bueil-en-Touraine)
La classe, la distinzione. Distillato non solo nel riconoscimento olfattivo ma nel modo di scandirsi, goccia a goccia. Il calore originato dall’intenso dialogo con l’aria media la freddezza della latitudine. Rusticità e accoglienza, focolare e calcinacci. Ti fa ripercorrere pensieri belli.

Noëls De Montbenault 2005 Richard Leroy (Rablay sur Layon – Anjou)
-L’ossidazione gli conferisce un sentore di terra polverosa, salinità del mare, succo di limone un po’ zuccherato. Arricchito e amato.
Tempo soggettivo. La vita propria della bottiglia.
-Spazi aperti e frutto nitido, speziature, erbe mediterranee, marsiglia… tepore e sensazioni crepuscolari. Percoca, fiore fresco, è dritto, sensazione di infusione di erbe amare. Meno coinvolgente nell’impatto, lavora in allungo, scava sottile attraverso una radicalità che spinge a sondare e insidia la leadership del successivo.

Coulée de Serrant 2005 Nicolas Joly (Savennières – Anjou)
Afflato alcolico di rilievo, portata ampia, camomilla e buccia di limone. Ci sono anche le sensazioni della zagara che mi ricorda la luce cristallina di aprile… In bocca una presenza consolatoria, un senso di allagamento in movimenti lievi, dal ritmo cadenzato, ineludibile.
 
Vieilles Vignes Ésparses 2005 Domaine de Bellivière (Lhomme – Jasnières)
Muffe e sentore del grasso del latte, sinusoidale, dotato di grande spinta. Lascia un senso carezzevole, matura lentezza. Il residuo gli porta una progressione sfolgorante. Il senso dell’attesa: distende, indugia, pacifica.