Piede Franco 20aprile

Piede franco: alla ricerca delle radici

L’incontro si è svolto il 20 aprile, è stato organizzato da Matteo Gallello, realizzato con la collaborazione di DOL di Vincenzo Mancino. Grazie al prezioso aiuto di Chiara Guarino, Roberto Muzi e Graziela Marcelo. Condotto da Sandro Sangiorgi con la partecipazione di Alfonso Arpino.

Di seguito, le note di degustazione della prima serata. Nei prossimi giorni pubblicheremo un articolo di approfondimento, a cura di Matteo Gallello, con le schede dei vini assaggiati il 17 maggio.

Piede Franco 20aprile


Rosso (tintore, piedirosso) 2005 Monte di Grazia (Tramonti)

Colore granato con riflesso mattone.
Naso stagionato in modo corale. In bocca ha un attacco serio, il modo è avvolgente, manca un pizzico di lunghezza.

Rosso (tintore, piedirosso) 2012 Monte di Grazia (Tramonti)
Colore rubino vivo e pieno.
Naso dal frutto fragrante, emerge più nettamente dell’altro la mineralità sulfurea e si prende una libertà espressiva che lo vede trasformarsi nel calice.
La bocca è sapida, appena tannica, lunga e gentile.

Antea Origini (rossese bianco) 2016 Tenuta Anfosso (Soldano)
Colore dorato.
Naso maturo, alterna una fase accogliente, in linea con il tono luminoso dell’aspetto visivo, a una più pungente.
In bocca è deciso, irregolare, a tratti quasi arcigno, è giovanissimo, per questo gli perdoniamo l’ingenuità di farsi così avanti, senza alcun pudore.

Minneddu (canonau di Mamoiada) Giampaolo Paddeu (Mamoiada)
Colore cupo, tra il rubino e il granato, caloroso.
Il primo impatto odoroso è organico e animale, bastano però pochi minuti nel calice per risvegliare una finezza autunnale, fatta di bacche e foglie stropicciate, dal taglio quasi aromatico.
In bocca la trama è velluto a coste, una sensazione che spiega la piacevole resistenza del tannino rispetto al procedere del liquido sulla lingua; la presenza è completa, il finale voluttuoso.

Franc de Pied (cabernet franc) 2015 Domaine des Roches Neuves (Varrains)
Colore rubino molto vivo.
È l’opposto del precedente, aperto e gioioso di erbe e frutta cruda, il profumo emana la freschezza della gioventù e può apparire un po’ troppo semplice, pensando alla caratura del vino, tuttavia basta attenderlo e si scopre un sensuale sottofondo floreale.
In bocca ha un meraviglioso allungo, sapido e vitale, la corrispondenza con la parte migliore dell’odore è didascalica, la sua facilità di beva è in linea con l’impatto odoroso, andrebbe aspettato per capire come diventa, temo non ne siano rimaste molte bottiglie…

Quota 1000 (nerello mascalese e cappuccio) 2009 Graci (Castiglione di Sicilia)
Colore granato austero.
Naso di radici e torrefazione, poi chiodi di garofano ed erbe medicinali, gioca a fare il Nebbiolo prima di liberare la sua densa vena minerale, davvero tra i pochi vini a potersela permettere anche all’olfatto.
In bocca mostra un equilibrio sopraffino, il tempo passato in bottiglia ne ha affinato le proporzioni, spazio dunque a tannini seri, vitalità acida e vigore alcolico prima del finale nel quale il grido aromatico ribadisce la varietà odorosa.

Barolo Otin Fiorin Pié franco 2012 Cappellano (Serralunga d′Alba)
Colore granato vivo, non concentrato.
Tanto il precedente è sfacciato, quanto questo è raccolto, dosa l’effluvio in maniera educata – cogliamo i fiori appassiti e la liquirizia (da manuale) – pronto a dispensare il meglio di sé nello sviluppo gustativo.
E infatti il sapore è strepitoso, i tannini hanno una progressione succosa (!), il corpo si dipana con inusitata tenerezza e l’epilogo consegna un’eredità carnale, quasi masticabile.

4 Stati (malvasia istriana) 2014 Marco Fon (Brje pri Komnu)
Colore dorato chiaro.
Sale lento ma nulla può fermarlo, emotivo e materiale, si prende cura dei nostri sensi in modo quasi sinestetico, lascia intendere ma non svela, profondo e imperscrutabile, amore liquido.
La bocca è essenziale, il moto non è mai sopra le righe, sempre graduale, il punto è che ti chiede di completarsi, ti sfida a metterci qualcosa di tuo per provare una soddisfazione nuova ad ogni sorso.

Nackenheim Rothenberg Riesling trocken 2013 Khüling-Gillot (Bodenheim – Rheinhessen)
Colore oro-verde.
È lui, compatto, minerale e floreale, la sua forza è nella persistenza del profumo, una fonte inesauribile, caleidoscopica, matura e vitale al tempo stesso.
Si sacrifica: mentre è impegnato a delineare la sua perfezione, riusciamo ad apprezzare la bellezza imprevedibile di altri; è seducente, lungo, ma non può farci nulla sull’eco del precedente che resta in eredità anche dopo il terzo assaggio.