Il diario di Federica da Sonoma

Quarta puntata
Sono partita per qualche giorno e mi domandavo come avrei ritrovato la vigna al mio ritorno: verde, di quello smeraldo che solo la pioggia è capace di colorare. Nell’ultima settimana l’acqua è caduta come non faceva da tempo e in alcuni tratti le viti riescono a nascondersi tra l’erba.
Anche loro sono tornate e ti accolgono rumorose non appena scendi dalla macchina: le rane.
La sensazione è quella di essere mancata da molto, la sorpresa del cambiamento avvenuto in pochi giorni. Ora la metamorfosi della vigna è evidente anche al ciclista distratto.
Le viti che costeggiano la strada, quasi tutte a bacca bianca, vestono verdi foglioline e piccoli grappoli, visibili nelle piante più precoci. Camminando per il vigneto ancora meglio ci si accorge di quante differenti varietà esso sia ricco. A dispetto di viti già attive, ce ne sono di pigre che non accennano a germogliare e altre che cominciano a cingersi di bottoni rosa.
Mi stupisce come, dopo tanti anni, queste viti non si siano stancate del freddo, della siccità, delle alte temperatura e della nebbia che la mattina l’oceano sospinge verso di esse.
Sembrano appartenere alla terra a cui sono saldamente ancorate e al cielo a cui tendono in quest’angolo di Alexander Valley.

La prima, la seconda e la terza puntata del Diario di Federica