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Radikon, Oslavia e San Floriano @ Ein Prosit 2017


note di degustazione di sandro sangiorgi (S) e matteo gallello (M)
foto di lavinia sangiorgi


Stanko Radikon e l’importanza del lavoro
con Saša Radikon
Dall’affermazione di uno stile al recupero delle origini, il viaggio alla scoperta del proprio territorio. L’esempio di una persona mai doma, il virtuoso tormento che porta alla manifestazione di sé e alla costruzione di una memoria pregnante e condivisibile.

La presenza dell’Oslavje è dovuta all’uvaggio che, per una sola volta nel 1999, ha visto anche la presenza del Tocai insieme a Chardonnay e Sauvignon. Il vigneto dal quale è stato via via preso il Tocai è un piccolo pezzo di terra proprio vicino a quelli dei due internazionali. Preso in un primo tempo in affitto, è stato in seguito acquistato per diventare uno dei gioielli più preziosi dell’azienda agricola Radikon.

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foto di davide vanni


Riserva Oslavje 1999
S – Maturità e accoglienza, ricordi di agrumi in un lascito vibrante; inesauribile luce del crepuscolo.
M – Vaghezza e sussurro; in piedi con le braccia alzate, tra l’aria di altopiano e il materiale terroso; flusso del mare piatto.


Jakot 2001
S – Reticenza promettente, vitalità sinuosa e sensuale, tannini seri e finale in levare.
M – Montano, freddezza, resine e malga, disteso e animale; tannino ordinatissimo, in fusione con il corpo sinuoso.

Jakot 2003
S – Alcolico e dal tratto surmaturo, voluttuoso, unità meravigliosa e acidità depistante con la frutta che torna nella relazione tra naso e bocca.
M – Abbraccio generoso, calore immediato, spessore e intensità esotica; carnevalesco e maestoso con un tannino spesso, incisivo.

Verticale Jakot

Jakot 2005
S – Volatile allegra e brillante, insieme autorevole, deciso e profondo, senza alcun effetto speciale.
M – Fluviale, coscienzioso; c’è una diluizione che lo alleggerisce, il vino assume un senso razionale, fino ad affievolirsi, attenuare la fiamma.

Jakot 2007
S – Compassato e gentile, si è fermato per fare spazio al successivo, come un regionale lascia il passo a una freccia, convinto che non conta in quanto tempo si compie un cammino ma il cammino stesso.
M – L’abbraccio del 2003 si fa presa; vino di rinforzo, dalla sincerità e schiettezza più eclatanti; continuo e unito come nessuno dei precedenti.

Jakot 2009
S – Ambizioso e complesso, contiene la verità delle annate precedenti, rivela, anzi riversa, questa ricchezza nello sviluppo del sapore e nel grido delle sensazioni finali.
M – Essenziale e crudo, pochissime opportunità per lo spettro odoroso; non si sofferma su nessun aspetto varietale – in totale controtendenza del Tocai – è tutto presenza e partecipazione tattile.

Trio

Due annotazioni.
Questo è lo stesso Tocai, o Friulano, che negli ultimi quindici anni ha perso un’impressionante quantità di ettari a favore del Pinot Grigio. Un dispendio culturale incolmabile, una libreria di consuetudini e conoscenze andata in fumo.
A unire i bianchi di questa degustazione è stato il colore, dal dorato all’ambra con le sfumature più rossastre nelle annate più calde e mature; il resto è stato un omaggio alla diversità e a quel modo imprevedibile che hanno i vini buoni di prendere l’attenzione e non abbandonarla mai. Pensare che le lunghe macerazioni rendano i vini tutti uguali significa non aver sentito esemplari come questi.


L’autentico significato di una comunità
Tra Oslavia e San Floriano è nato il primo slancio del vino naturale: esperienze, sensibilità e sentimenti alla prova del tempo. Come sono diventati gli uomini e i vini che venticinque anni fa hanno determinato la nascita di un cammino diverso.

Ribolla gialla 2012 Paraschos
S – Secco, graduale, fine nel rilascio gustativo, non impegna, dà l’impressione di venire da una stagione fredda e invece la sua crudezza dipende da come è stato interpretato dal produttore.
M – Un discolo, piccolo prodigio per il suo modo di esporsi e guardare con la coda dell’occhio; tonico e concreto, ha in sé ordine, serenità e continuità pur senza picchi emozionali.

Ribolla gialla 2014 Dario Princic
S – Maturo di gelsi e di albicocca disidratata, più stratificato del precedente, come dimostra anche la portata in bocca che è tannica e quasi bruciante.
M – Disordinato e di cuore, anche distratto e aereo; ha il dono del soffio, sollevato com’è… Una specie di diluizione crea un vuoto che riattacca sul fondo della lingua con un bel richiamo di radici amare.

Sandro einprosit

Ribolla gialla 2012 Il Carpino
S – Etereo e quasi sfuggente, fiorito, torna l’asciuttezza del tannino ma in modo più scabro ed essenziale.
M – Caloroso, riesce a mantenere un portamento austero, una misura nella quale “operano” tannini fini e ordinati; è un vino in moto rettilineo uniforme, pochi sussulti, tutto distinto e gradevole.

Ribolla gialla 2012 La Castellada
S – Il tappo imperfetto non lo aiuta, eppure la sua energia non cede e la fibra non ne risente troppo.
M – Fluviale e raccolto, ha un senso d’indefinitezza, è il vino più crudo della batteria; bella l’impalcatura essenziale e comunque generosa.

Ribolla gialla 2012 Damijan Podversic
S – È il vino che fa svoltare la degustazione dai toni sussurrati a un comportamento di maggiore incisività tattile: il naso è già a un incoraggiante livello evolutivo, impossibile non percepire la relazione con la bocca, con quello sviluppo setoso e cadenzato da più tempi.
M – Pienezza e florealità spiccata, apertura ed espansione; serio ed espressivo, ha un’acidità notevole e sa essere ampio, di grande varietà espressiva.

produttori collage
mateja gravner, franco terpin, stefano bensa

Ribolla gialla 2008 Terpin
S – Il colore è il più velato, il riflesso è caldo; la reticenza odorosa contiene belle sorprese, mentre tale concentrazione comprime la lingua e le dà il modo di restituire un vissuto magnetico e generoso.
M – La ritrosia, rappresenta il rigore della Ribolla. Il contatto con la pietra e la pienezza tannica, la saturazione della materia e il ritrovarsi nella tattilità.

Ribolla gialla 2008 Gravner
S – Lento di miele… è unito nei suoi aspetti da invisibili filamenti di acciaio intrecciati, resistenti e continui, senza mai prendersi una pausa.
M – Agrumato, materiale, un vino crocevia, è la porta d’ingresso per l’Europa continentale e l’appiglio del Mediterraneo. setoso e lucente, sinuoso e accogliente. Un esempio di geosensorialità.

Ribolla gialla 2008 Radikon
S – È il meno pulito nell’impatto, ma rispetto al 2005 mostra di potersi muovere e di essere abile a trasformarsi; il colore ambrato preannuncia non solo il prolungato uso selle bucce ma anche la vigorosa maturazione alle quali sono andate incontro; l’odore è greve di asfalto, ma sa pulirsi se lo si aspetta un po’ di più, merito della volatile che trascina l’insieme e lo espone a una serie di vibrazioni controverse.
M – Salinità di terra, sgretolamento, un’aria ardente, linea ossidativa decisa, fusa con un tannino mordace. L’amaro che sgorga, insieme a un’energia interminabile, sembra derivare direttamente dalla stratificazione della ponka.

bt comunita

Ringraziamo di cuore i produttori per la loro disponibilità e Ein Prosit per l’organizzazione.