Report, 24/9/2004: In Vino Veritas

Come molti sapranno, venerdì 24/9/2004 è andata in onda su Rai Tre una puntata di Report dedicata al vino. Fra i protagonisti, a modo nostro, anche noi di Porthos. Il testo integrale della trasmissione è consultabile cliccando qui.

 

Dopo qualche giorno, due parole possiamo dirle anche noi.

Innanzitutto per ringraziare chi, nei giorni successivi alla trasmissione, ci ha contattato per manifestarci il proprio sostegno, o anche solo un poco di simpatia.

C’è persino chi si è offerto di contribuire alle imminenti spese legali.

Grazie a tutti, e grazie anche a Report, per aver affrontato argomenti scomodi in prima serata, come difficilmente capita di vedere.
Chi legge Porthos avrà riconosciuto molti dei protagonisti apparsi in trasmissione.
Chi conosce Porthos avrà ritrovato, nello scorrere delle immagini, molti temi noti (uno per tutti, il conflitto d’interessi).
Non è un caso.
Così come non è un caso che le reazioni di molti, appassionati o professionisti, siano state quantomeno scomposte.
Si sprecano, infatti, gli attacchi a Report, su due fronti distinti: si comincia con accuse di faziosità, nel trattare i temi e le persone.
Non siamo noi a dover difendere gli autori di Report e il loro lavoro, tuttavia, è apparso chiaro a ognuno che, enucleati dal piccolo mondo del vino, dove la loro voce è ascoltata con fervore più o meno interessato, certi personaggi si sgonfiano, le loro parole suonano vuote e fuori luogo, toccando abissi di ridicolo o di tronfia vacuità.
È altresì evidente come molti non abbiano gradito che l’oggetto della loro passione, il sacro vino, fosse trattato senza riguardi né timori reverenziali.
Il secondo fronte riguarda le possibili ricadute che la trasmissione produrrà. Farà male al mercato, impaurirà i consumatori, favorirà i produttori di birra e gazzosa.
Tranquilli, non succederà nulla, non è la prima volta che Report denuncia situazioni allarmanti, su temi anche più centrali e coinvolgenti del vino. E poi, spente le polemiche ed esaurite le strumentalizzazioni, tutto resta come prima.
Inutilmente noi speriamo il contrario, speriamo cioè che la consapevolezza dei consumatori raggiunga finalmente l’autorevolezza in grado di guidare il mercato e non esserne vittima.
Con tutto ciò, ne siamo convinti, non succederà nulla.
Gli industriali continueranno a fare gli industriali, i giornalisti continueranno a scrivere come facevano prima, e tutto andrà bene.
Tranquilli.