
16 Mag Riesling: lignaggio, rigore, identità – II lezione, Nahe
Mise en buche. Traiser Rotenfels Kabinett 2009 Dr. Crusius (Traisen)
Il residuo zuccherino è contrastato subito, sia dall’acidità sia dalla salinità pungente; i profumi hanno superato la fase scherzosa e leggiadra del frutto, si sono stabiliti sulla vena di erba scura, quasi di radice; un Riesling poco disponibile a concedersi, un Kabinett al confine con la secchezza.
1. Schloßböckelheimer Küpfergrube Grosses Gewächs 2008 Schäfer Fröhlich (Bockenau)
L’aspetto acidulo pizzica e gioca con lo strettissimo margine dello zucchero residuo, è un “friccico speciale”; è a suo modo esuberante; semplice, alla distanza assume una regolarità quasi principesca.
2. Schloßböckelheimer Felsenberg GG (Magnum) 2008 Schäfer Fröhlich (Bockenau)
Crudo e minerale, vivido, sottile, sollecita la tattilità della lingua, ha una modalità minimalista, inesauribile, intenerita da una temperatura che lo rende quasi affettuoso; in parte riprende il flusso gustativo del precedente e lo consegna più pieno nelle sensazioni finali, resistente come un filo d’acciaio.
3. Monzingener Halenberg GG 2008 Emrich-Schönleber (Monzingen)
Sana maturità a disposizione di un profilo etereo e carnoso, scalfito da un pizzico di ossidazione: nel primo strato c’è l’oliva, nel secondo più evidente l’anima floreale; con questa etereità odorosa inevitabile che il liquido si sviluppi sulla lingua con tempi meno serrati, dilatando la cedevole vena alcolica; tratto mediterraneo pronunciato e sempre più evidente col passare dei minuti.
4. Hermannshöhle GG 2011 Hermann Dönnhoff (Oberhausen an der Nahe)
Glaciale e remoto, sa di liquirizia e menta, è denso, composto, la grinta dell’acidità che non teme la morsa di estratti e alcol; vuole far salire la parte più minerale, si rivela un vino da vivere a tavola con pietanze originali ed esotiche.
5. Norheimer Dellchen GG 2011 Hermann Dönnhoff (Oberhausen an der Nahe)
Complesso e bellissimo nella fragranza e nell’integrità dell’impatto, sul filo lieve della relazione tra frutta ed erbe, gentilissimo nell’arrivare sotto le narici, tanto quanto è energico nel prendere possesso del palato, come quando bevi direttamente da una sorgente in montagna; fragrante nella ricchezza del finale dove amplifica le premesse del precedente.
Sensualità fatta natura, virtuosa combinazione zuccherina con l’anima affumicata che fa sempre la sua bella figura; luminoso per vocazione, aereo e giovanile, si mostra per quello che è, vivo; può apparire poco trascinante, come se le combinazioni luce-calore e acidità-freddezza fossero stagne.
7. Traiser Rotenfels Beerenauslese 1993 Dr. Crusius (Traisen)
Anima continentale in viaggio nel Mediterraneo: torna l’oliva, a fronte di un colore ambrato sempre così evocativo; fa vivere intera la suggestione che gli appartiene, offerta attraverso una dolcezza “asciugata” dalla portanza alcolica e dalla purezza della maturità; ecco, puro è il termine adatto a tanta virtuosa armonia, nella quale vive una sua parte anche il tannino, leggerissimo eppure sensibile.
8. Monzingener Fruhlingsplatzchen Auslese GK 2003 Emrich-Schönleber (Monzingen)
Impressionante la tonalità giallo verde del colore, a testimoniare un’indole instancabile; sentori di polvere di caffè al centro di una soavità regale, manifesta un’immensa generosità e usa la dolcezza con un taglio talmente assoluto da togliere il fiato; è una partita di Bach, esasperante per tenacia e voluttà.